Il ristoratore contro i pessimisti
«Turisti in arrivo, ripartire si può»

Il proprietario del “Crotto dei platani”: «Troppi sul Lario si piangono addosso» - «Facciamoci trovare pronti, se un visitatore si trova subito bene scatta il passaparola ed è fatta»

Brienno

«La riapertura dal 26 aprile dei ristoranti e dei bar all’aperto rappresenta per tutti un’importante occasione di rilancio. Lo è ancor di più per il nostro lago. Basta pessimismo. Io ho utilizzato questi mesi di stop per riorganizzare il ristorante in attesa di poter riaccogliere i clienti. Sarà il nostro biglietto da visita per l’estate».

Le parole, in controtendenza rispetto ai dubbi che aleggiano nel segmento della ristorazione dopo l’annuncio del Governo circa il ritorno della “zona gialla” dal 26 aprile, sono di Francesco Cavadini, proprietario del ristorante “Il Crotto dei Platani” di Brienno, Comune di cui peraltro è sindaco.

«C’era da aspettarsi una ripartenza lenta e con numerose limitazioni. E così abbiamo pensato alla riorganizzazione degli spazi. Certo avere a disposizione unicamente gli spazi all’aperto significherà inevitabilmente dover investire altre risorse, anche se il momento è per tutti difficile - osserva Francesco Cavadini -. Per quanto riguarda la mia struttura abbiamo già valutato diverse soluzioni attraverso l’installazione di lampade riscaldanti, tenendo la sicurezza dei clienti come prima tra le priorità. Ripeto, è chiaro che mettere mano al portafoglio in questo periodo sembra paradossale. Ma abbiamo addosso gli occhi di tanta gente che guarda al lago di Como con interesse da qui ai mesi a venire».

E qui il discorso s’interrompe per qualche istante. «Abbiamo di fronte una stagione molto simile a quella dello scorso anno, dove Como e il suo lago sono diventati il “mare dei milanesi”. Cosa dovremmo fare? Piangerci addosso e aspettare che qualcuno venga in nostro soccorso? No. Bisogna rimboccarsi le maniche e fare in modo che chi verrà da noi già nella settimana della riapertura si trovi a proprio agio e posso così tornare nel corso della stagione - sottolinea - Non voglio insegnare nulla a nessuno, ma sarà fondamentale farsi trovare pronti già dal 26 mattino, perché mai come in questo caso il passaparola sarà la migliore delle pubblicità».

Chiaro che a fare da barometro per le riaperture sarà la curva dei contagi e non da ultimo quella dei ricoveri ospedalieri.

Dopo altri 45 giorni trascorsi tra zona rossa (con citazione d’obbligo in tal senso per il lungo fine settimana di Pasqua) e zona arancione c’è grande voglia di ripartire, anche se certo il virus continua a circolare nel Comasco.

Inevitabilmente la zona gialla riaccenderà i riflettori anche sulla Statale Regina. «Non solo noi dovremo farci trovare pronti da lunedì prossimo. Il discorso riguarda tutti - chiosa Francesco Cavadini -. Questo perché di sicuro torneranno le code lungo la Regina, con annessa caccia al parcheggio nei Comuni del lago e delle valli e con tanta gente in giro. La speranza è che prevalga il buonsenso. Mi auguro però che sulla statale così come nei vari territori vengano rafforzati i controlli». Richiesta questa che inevitabilmente va a interessare la prefettura cittadina, che a Pasqua ha alzato il livello di guardia - in stretto contatto con le forze dell’ordine - su tutte le principali arterie stradali del territorio.
Marco Palumbo

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