Mascherine, l’esperto
«Di giorno non servono
Grazie al sole»

Il virologo Giorgio Palù sostiene che il caldo “uccide” il virus e suggerisce l’utilizzo la sera dove c’è la movida

Salvo assembramenti e movida notturna secondo Giorgio Palù la mascherina all’aperto sotto al sole d’estate non serve. Il virologo veneto esprime le sue considerazioni sul principale dispositivo di sicurezza individuale. «Secondo me all’aperto non ha molto senso – spiega il professore – salvo in presenza di assembramenti e di luoghi molto frequentati. D’estate la temperatura ha un ruolo importante, anche i raggi del sole hanno un’incidenza forte. Le radiazioni sono l’agente più inattivante sui virus. Li distruggono. Con questo caldo se un positivo starnutisce, tossisce o parla ad alta voce emette sì delle goccioline, il famoso droplet contenente le secrezioni e le esalazioni dei portatori del virus. Ma questa nuvola non viaggia tanto a lungo quanto fa d’inverno, con il clima rigido e le temperature basse. Adesso secca. C’è uno stress meccanico che ferma il propagarsi del virus e che abbatte al contempo la carica virale».

L’atmosfera insomma contribuisce con vari fattori sul possibile contagio. Il virus non viaggia libero nell’aria, non ha le ali, è incastrato dentro alle cellule oppure nelle gocce dell’aerosol emesso dalle persone. È piuttosto elementare capire secondo il virologo che con la stagione torrida questo fenomeno tende a sparire. «Una volta calato il sole in parte il rischio torna – spiega sempre Palù – perché dopo il tramonto senza i raggi del sole il contributo delle radiazione e dell’essiccamento non c’è. Quindi magari la notte, nei posti più frequentati, nei centri della movida con tante persone ad una stessa festa, ecco allora meglio anche all’aperto indossare le mascherine». L’ex presidente della società italiana ed europea di virologia in Veneto al governatore Luca Zaia ha suggerito subito l’uso massiccio di tamponi, tracciamenti ed anche di protezioni nelle prime settimane dell’epidemia. Poi dalla fase due ha invece consigliato un più rapido ritorno alla vita normale e soprattutto alle esigenze lavorative pur continuando a mantenere comportanti responsabili. Tutto ciò merita però una premessa che il virologo ci tiene a sottolineare.

«Le mascherine restano importantissime, sono una delle principali armi di difesa – dice Palù – soprattutto negli ambienti chiusi, sono uno strumento di prevenzione e di difesa contro l’epidemia da non sottovalutare e che dovremo continuare ad utilizzare».

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