Maxi cucina per le mense, ecco il bando. Investimento tra i 4 e i 5 milioni di euro

Comune Da luglio a settembre la presentazione dei progetti per realizzare e gestire il centro. L’obiettivo è preparare almeno cinquemila pasti caldi al giorno nell’area di via Somigliana

Il Comune bussa formalmente ai privati per la realizzazione e la successiva gestione di un centro unico di cottura in via Somigliana (traversa di via Scalabrini) con l’obiettivo di preparare e consegnare almeno 5mila pasti ogni giorno. Le realtà interessate potranno presentare le proprie proposte all’amministrazione comunale tra il primo luglio e il primo settembre (obbligatorio un sopralluogo entro il 15 luglio). Due le strade previste da Palazzo Cernezzi: la ristrutturazione degli immobili attuali (di circa 200 metri quadrati a cui si aggiungono due magazzini, uno di 1180 mq e l’altro di 350 mq) che insistono su un’area di 5mila metri quadrati con un costo totale stimato in 4,2 milioni di euro.

Bonifica dell’amianto

In caso di demolizione dell’esistente e ricostruzione la stima dell’intervento secondo il Comune salirebbe a 5,3 milioni di euro. In tutti i casi, deve comunque essere effettuata una preliminare indagine ambientale dell’area per «verificare potenziali contaminanti del terreno per la predisposizione di eventuali progetti di bonifica». Bonifica che, invece, andrà fatta in ogni caso per quanto riguarda la presenza nella copertura di materiali contenenti amianto rilevata dalle analisi commissionate dagli uffici di Palazzo Cernezzi nei mesi scorsi.

Zone separate

Tre le zone distinte che dovrà avere il centro cottura: un’area per uffici e amministrazione, una operativa (quella per l’effettiva preparazione dei pasti e la terza prevede spazi per attività complementari.

In particolare i piatti saranno destinati alle scuole materne, elementari e medie per un totale complessivo di circa 4mila pasti al giorno (nell’arco di un anno scolastico significa numeri compresi tra i 400 e i 500mila) a cui vanno aggiunti quelli per gli asili nido, per anziani (attualmente 34) e i disabili (ora 14) che non possono cucinare autonomamente e sono in carico al Comune e il personale e gli utenti del Centro diurno disabili (una cinquantina). La cifra giornaliera sale quindi ad almeno 5mila pasti che dovranno essere preparati in via Somigliana e consegnati a domicilio. Dal punto di vista urbanistico sarà necessario un passaggio in consiglio comunale per ottenere il cambio di destinazione d’uso.

Palazzo Cernezzi aveva vagliato altre due aree: via Del Doss e San Bernardino da Siena per poi scegliere quella di via Somigliana, dismessa dal 2014.

Il sindaco Alessandro Rapinese già da poco dopo l’insediamento aveva parlato della volontà di realizzare un unico centro di preparazione dei pasti. «Se si riuscirà a portare a termine il percorso - aveva spiegato a più riprese nell’annunciare la volontà di aprirsi al mercato andando a chiedere ai privati la presentazione di proposte - vorrebbe dire garantire un servizio più vicino e di qualità all’utenza, oltre a decine di posti di lavoro e alla valorizzazione del patrimonio comunale». Attualmente i pasti vengono consegnati da Garbagnate Milanese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA