Palazzetto di Muggiò, serve la bonifica
Scavi per rimuovere terra e inquinanti

Sarà necessario sbancare 30 metri cubi di materiale, dove c’è anche arsenico - Recupero in ritardo: il 2020 avrebbe dovuto essere l’anno delle gare, non c’è neanche il progetto

Como

L’esito dei sondaggi effettuati nell’area dove sorge il palazzetto dello sport di Muggiò, chiuso dal dicembre del 2013, hanno decretato la necessità di effettuare alcuni scavi per rimuovere materiale inquinante. La giunta di Palazzo Cernezzi, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Bella, ha dato il via libera all’operazione per la rimozione di circa 30 metri cubi di materiale all’interno dei quali, secondo quanto emerso dalle relazioni dei tecnici, è contenuto arsenico in quantità superiori ai limiti, anche se non di molto.

L’assessore chiarisce che si tratta di «una piccola area risultata inquinata in seguito ai sondaggi geognostici necessari per la progettazione». Intervento, precisa, da circa 20mila euro, «che non interferisce con la procedura di progettazione il cui iter per l’affidamento dell’incarico professionale sta proseguendo».

Il recupero dell’area che passerà come primo atto dalla demolizione del palazzetto inaugurato all’inizio degli anni Settanta sta procedendo in ritardo rispetto a quanto previsto inizialmente. In particolare il 2019 avrebbe dovuto essere l’anno della progettazione, il 2020 quello delle gare d’appalto e il 2021 quello della partenza dei lavori con l’obiettivo di concluderli nel 2022.

Al momento però non c’è ancora nemmeno il progetto dell’opera da 6,9 milioni di euro in larga misura (3 milioni e 450mila euro per la precisione) finanziata da Regione Lombardia. Nei mesi scorsi il Comune, in accordo con la Regione, aveva fatto slittare in avanti i tempi con l’obiettivo di avviare i lavori nel febbraio del 2022 fino ad arrivare al collaudo, ora previsto nell’agosto del 2024. Il cronoprogramma originario parla di 500 giorni di lavori (compresa la demolizione della vecchia struttura) e 120 per i collaudi e l’allestimento delle attrezzature.

Accanto al palazzetto è prevista la modifica radicale della viabilità nella zona per un costo complessivo stimato in circa 2,5 milioni di euro (di cui 586mila a carico della Regione). La conclusione delle opere è prevista tra la primavera e l’estate del 2023 con il ridisegno di via Sportivi Comaschi attraverso un nuovo incrocio (con rotatoria) in via Canturina e un nuovo assetto del parcheggio da circa 500 nuovi posti auto. Nella stessa area c’è poi la piscina olimpionica, chiusa dal luglio scorso e con tanti punti di domanda su tempi e modalità di riapertura. Nessi & Majocchi ha presentato un progetto (su cui la giunta si dovrà esprimere entro fine luglio) che prevede il completo rifacimento dell’impianto con tre piscine e un pagamento, a carico del Comune, di circa 7,5 milioni di euro da versare nell’arco di vent’anni. Se andasse in porto la città si ritroverebbe, nel giro di quattro anni, con la cittadella dello sport a Muggiò nuova di zecca.n

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