Senza processi pochi clienti
Chiude il bar del tribunale

La sospensione delle udienze causa Covid fa una vittima illustre. Il gestore restituisce le chiavi al Comune. Ora servirà un nuovo bando per un nuovo gestore

Como

La (quasi) piena ripresa dell’attività giudiziaria non è bastata a rimettere a posto i conti. Dopo i lunghi mesi di lockdown seguiti a ruota dalla sospensione estiva dei termini processuali (dal primo al 31 agosto), il gestore del bar del tribunale ha issato bandiera bianca, abbassando la saracinesca e restituendo le chiavi al Comune, che è proprietario dei muri del piccolo ma frequentatissimo locale.

I conti non tornavano più: le aule chiuse, in parte o del tutto, hanno avuto un impatto devastante sui bilanci, i cui ricavi - senza la solita clientela rappresentata da avvocati, imputati, giudici - sono rapidamente crollati.

Per mesi il gestore ha tenuto botta adeguandosi alle normative anti contagio, e dotando il bancone dei pannelli di plexiglass prescritti, e servendo il caffè esclusivamente dentro a bicchieri di carta usa e getta. Poi però lo sforzo ha smesso di valere la candela.

Ora per il Comune si pone il problema di istruire un nuovo bando per una nuova assegnazione. Con i tempi cosiddetti “tecnici” che ormai si conoscono, il palazzo rischia di rimanere senza servizio bar per qualche mese. Non è soltanto questione di panini e caffé. Il locale aveva anche la licenza per la vendita delle marche da bollo, e ne vendeva a ripetizione, almeno fino a prima del lockdown. Ora all’ingresso del tribunale campeggia un cartello che, proprio per le marche, invita a «rivolgersi altrove».

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