«Sono dispiaciuto per i toni»
Bertolaso si scusa ma non cambia idea

Il consulente della Regione dopo le accuse in diretta tv contro l’area di Muggiò definita «uno schifo. Ieri la correzione: «Mi spiace, però non era all’altezza»

Il giorno dopo essere stato travolto dalle polemiche, da destra a sinistra, Guido Bertolaso, ex numero uno della Protezione civile e ora consulente dell’assessore al Welfare Letizia Moratti fa un passo indietro. Non tanto nella sostanza, ma nei toni utilizzati, che hanno mandato su tutte le furie il sindaco Mario Landriscina e reso roventi i telefoni tra Como e Milano.

«Sono dispiaciuto per i toni che ho utilizzato - ha spiegato ieri a “La Provincia” - ma la risposta “piccata” non era dovuta a Como, ma alla situazione che si era creata nel corso della trasmissione». Subito dopo, però, ha aggiunto: «Quello che volevo dire era che l’area individuata a Muggiò non era all’altezza di Como che meritava di meglio, come è poi accaduto».

Botta e risposta con il Comune

Ma andiamo con ordine. A far esplodere la bomba lo stesso Bertolaso, in diretta su Sky. « Sto girando tutta la Regione - le sue parole -per cercare centri vaccinali che devono essere realizzati. Quando sono stato a Como il luogo che ho visto faceva semplicemente schifo, non era degno di una realtà e della bellezza come la città di Como e quindi vaccinare le persone in un posto deserto, un parcheggio sporco e non ben collegato mi sembrava un’operazione vergognosa per un luogo così importante». Motivo per cui è tramontata la scelta del centro vaccini in piazza d’Armi a Muggiò a cui è stata preferita Villa Erba a Cernobbio. «Questo centro subito dopo Pasqua sarà pronto e potrà vaccinare circa 20mila persone (in realtà la cifra è probabilmente una svista, visto che per l’inizio si parla di 2mila) al giorno. La verità - ha osservato - spesso non sta da una parte o dall’altra ma sta in mezzo».

Parole e toni che avevano scatenato, in sequenza, la dura reazione di Palazzo Cernezzi con l’assessore alla Protezione Civile Elena Negretti prima e con il sindaco poi, che gli ha chiesto apertamente di scusarsi. «Affido al presidente della Regione Attilio Fontana –le parole di Landriscina, tra l’altro medico come Bertolaso - ogni ulteriore opportuna valutazione in merito alle dichiarazioni. Non entrerò più nel merito di questo davvero triste e deplorevole episodio. Ma forse questa nostra città si meriterebbe delle scuse». E aveva chiuso parlando di «grave, evitabile e offensiva esternazione».

Moratti e Fontana in silenzio

Ieri da Milano l’assessore al Welfare Letizia Moratti non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla vicenda e lo stesso ha fatto il presidente Fontana. Unico a parlare, con poche parole, lo stesso Bertolaso per scusarsi per i toni utilizzati. Non nella sostanza, però, poiché ha ribadito che l’idea di allestire una tensostruttura a Muggiò (inserita in una delibera della giunta regionale) non era «all’altezza» a differenza di Villa Erba.

Va detto che il giorno del sopralluogo in piazza D’Armi, giovedì scorso, Bertolaso aveva guardato la spianata e detto che per la tensostruttura c’era la disponibilità dell’Esercito, ma non aveva indicato i tempi. Poche ore dopo, appena rientrato a Milano, il cambio repentino e la virata su Villa Erba che, nel frattempo, aveva riconfermato la disponibilità a concedere gli spazi vista la cancellazione di una fiera. E l’altro ieri, la sfuriata in diretta tv.

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