Stretta su locali e sport
Le reazioni a Como:
«È un errore»

Le anticipazioni sul nuovo decreto: si chiude prima, niente consumazioni in piedi. Rischio stop agli sportivi. Confcommercio: «Perplessi, la gente si sposterà in piazza». La Lega dilettanti: «Il contagio non avviene in campo»

Il nuovo decreto del Governo con la stretta su movida, feste (anche in famiglia) e sport dovrebbe arrivare nella giornata di oggi, ma in entrambi i settori che secondo le anticipazioni saranno al centro delle nuove restrizioni, la preoccupazione è già molto alta.

Per il comparto dei pubblici esercizi sul tavolo c’è la chiusura anticipata dei locali, il divieto di consumare in piedi all’esterno di bar e ristoranti dalle 21 oltre a limitazioni ulteriori sulla vendita di alcolici.

Il nodo irrisolto dei controlli

«Sia a livello nazionale che locale - commenta Giovanni Ciceri, presidente di Confcommercio e referente della Fipe - abbiamo sollecitato tutti al rispetto delle normative, consapevoli che il problema esiste. Abbiamo fatto delle proposte al Governo, tra cui quella del servizio al tavolo per tutti evitando, quindi, persone davanti ai locali non sedute, ma adesso arrivare a ipotizzare di chiudere prima mi sembra eccessivo». E aggiunge: «La gente non starà davanti ai locali e andrà nelle piazze. Sulla norma del divieto davanti a bar e ristoranti poi, non si pretenda che siano gli esercenti a farlo rispettare. Siamo perplessi, è giusto avere responsabilità e per questo vanno bene distanze, igiene e mascherine, ma non capisco perché bisogna sempre penalizzare i locali. Poi chiedo: se si chiude prima, i ragazzini pensiamo che vadano a casa alle 23 di sera?». Insomma, come a dire che il problema degli assembramenti non sarebbe comunque risolto.

Uno dei nodi cruciali resta infatti quello dei controlli, in primis sul rispetto delle distanze.

Scosso il mondo dello sport che, dopo lo stop prolungato si è rimesso in moto da qualche settimana e ora potrebbe doversi fermare di nuovo. In primis le preoccupazioni arrivano dal calcio e dalla Lega dilettanti, la componente più numerosa delle Federazione calcistica. Paola Rasori, vice presidente del comitato regionale, va cauta e dice che per ora «ci sono ipotesi» e che «farà fede la decisione finale e, quindi, il testo del dpcm». La decisione, inizialmente prevista per il 15, dovrebbe arrivare nella giornata di oggi dopo che ieri si è svolta la riunione fiume con gli esperti del comitato tecnico scientifico e oggi a mezzogiorno è in calendario il confronto con le Regioni.

«Sembra che vogliano includere anche lo sport di contatti, ma io credo che lo sport non debba essere colpito da questo provvedimento - prosegue la referente regionale -. È molto difficile che ci sia il contagio in campo, decisamente più probabile che i casi siano importati dall’esterno». Ieri nel Comasco sono state una ventina le partite rinviate. «Molte a scopo precauzionale - spiega - perché, magari, si era in attesa dell’esito di un tampone. I protocolli sono molto rigidi, le società sportive si sono molto prodigate e, ripeto, è difficile che il contagio avvenga sul campo dove le regole sono ferree. Aspettiamo la decisione e, ovviamente, ci atterremo a quanto verrà stabilito».

Sulla questione ieri è intervenuta anche Katia Arrighi, delegato provinciale del Coni sulla possibilità che il nuovo provvedimento fermi completamente lo sport, anche per i più piccoli. «I grandi campioni - la sua riflessione affidata alla sua pagina Facebook - raggiungono l’Olimpo, ma anche il più grande campione è partito da qualche palestra di periferia o da qualche piscina di città. Se si compromette lo sport di base e non si aiutano le associazioni sportive che sono lo scheletro e la struttura su cui si regge lo sport nel nostro Paese, si uccide lo sport stesso».

Il Coni: garantire lo sport di base

E ancora: «È bellissima una partita di serie A, io non lo nego. È bellissimo un mondiale o un assoluto, non lo nego, ma io le mie più belle emozioni le ho provate guardando le partite dei pulcini al campetto di periferia o guardando le ginnaste di artistica improvvisare buffe ruote. Chi non ha mai sorriso guardando i primi tiri a tennis di un bambino? Lo sport di base è la base di tutto». n 
G. Ron.

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