Treni Italia-Svizzera, trovata l’intesa
Ma torneranno solo dal fine settimana

Dopo l’annuncio dello stop arrivato dalle Ferrovie elvetiche, ieri un (faticoso) accordo - Oggi e domani saltano i convogli “Tilo”. Rabbia dei pendolari: «In Ticino viaggeranno, perché?»

I disagi per i pendolari e per i frontalieri, dopo l’annuncio a sorpresa delle Ferrovie Federali svizzere di uno stop da oggi dei collegamenti da e per la Confederazione, dovrebbero risolversi entro il fine settimana, anche se per oggi, domani e in quota minore per sabato si dovrà fare di necessità virtù, considerato che al momento per la giornata di oggi i treni Tilo della linea Re-10 «in partenza da Chiasso al minuto 31 (e da Como al minuto 36) e da Milano Centrale al minuto 43 non saranno effettuati». Questo quanto annunciato ieri alle 18 da Trenord. Alle soppressioni si ovvierà per quanto possibile con i treni regionali.

Ma alla fine una soluzione a quella che rischiava di trasformarsi in una mazzata per i territori di confine è stata trovata. «I collegamenti tra Italia e Svizzera sono confermati. E’ questo l’esito del colloquio tra la ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli e la presidente di turno della Confederazione, Simonetta Sommaruga», l’incipit di una nota del ministero delle Infrastrutture e Trasporti diffusa alle 19. Al termine di una riunione tecnica in videoconferenza tra rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture, dell’Interno, delle società ferroviarie italiane e elvetiche è stato deciso che «le ferrovie elvetiche riprogrammeranno il servizio regionale, che tornerà regolare entro il fine settimana, con 171 collegamenti tra Canton Ticino e Lombardia, effettuati dalla società Tilo (società partecipata al 50% da Trenord e Ffs). In particolare verso Como-Milano da domani (oggi, ndr) i pendolari frontalieri potranno cambiare treno nella stazione di Chiasso, dove si attestano le corse italiane e svizzere».

Il che significa: stop ai Tilo per oggi (al momento) e spazio ai treni regionali, solitamente già affollati. «Il dato di fatto - sottolinea Ettore Maroni, portavoce dei pendolari comaschi - è che gli svizzeri si sono tenuti al momento i Tilo, lasciando a piedi, mi auguro davvero per soli tre giorni, i pendolari comaschi. In Ticino e in Svizzera i Tilo continueranno a viaggiare. Ma il 50% della società Tilo appartiene a Trenord. Fossi stato al posto di Regione, avrei tenuto i treni da noi, chiedendo agli svizzeri di cancellare le loro corse». Era stato il senatore del Pd, Alessandro Alferi, ad annunciare a metà pomeriggio un accordo interministeriale per scongiurare la soppressione almeno dei treni dei frontalieri: «L’obiettivo è garantire i treni Italia-Svizzera almeno per i frontalieri e per chi si sposta per lavoro. Come Italia ci faremo carico dei controlli al confine», le parole di Alfieri. Nel corso della giornata si erano registrate numerose prese di posizione su ambedue i lati del confine. «Una soluzione condivisa che garantisca i servizi ferroviari essenziali è possibile», la dichiarazione in tarda mattinata della deputata comasca del Pd, Chiara Braga. «E’ un pasticcio del Governo, che nell’ultimo Dpcm introduce norme eccessivamente burocratiche. Scriverò al ministro per chiedere interventi rapidi”, l’attacco dell’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Maria Terzi. «Il caos della mobilità ferroviaria è da imputare alla decisione improvvisa, unilaterale e scoordinata dell’Italia. Da Berna mi aspetto una reazione nella settimana che porterà all’inaugurazione del Ceneri», le parole del consigliere nazionale Ppd, Marco Romano.

Tra i treni soppressi oggi figura anche quello in partenza da Como San Giovanni alle 7.03.

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