Vergogna senzatetto
Per il Comune va bene così

Accampati a San Francesco, tra degrado e risse. Ma l’assessore in aula: «Non c’è un’emergenza». «Diversi posti letto liberi in città , chi dorme ai portici non ci vuole andare». Nessuna certezza su via Cadorna

Un nuovo dormitorio non serve. Questa è la tesi sostenuta dall’assessore ai Servizi sociali Angela Corengia in consiglio comunale. Sotto ai portici dell’ex Chiesa di San Francesco bivaccano i senzatetto, tra sporcizia e continue tensioni. Risse per futili motivi, un degrado generale inaccettabile, eppure il Comune non vede alcuna emergenza. «Stiamo lavorando in accordo con l’Asst per destinare il primo piano di via Cadorna all’accoglienza, una volta cessato l’utilizzo per la quarantena degli attuali casi Covid - ha detto l’assessore - Sarà un centro solo temporaneo, entreranno persone selezionate dagli assistenti per il reinserimento sociale. Il vicino Sert si sposterà in via Carso. L’accoglienza passa anche dai cittadini del quartiere: reclamano una soluzione per i senzatetto, ma lontano dalle loro case. Vicino ci sono sì delle scuole, ma anche la Croce rossa e la Questura. Quanto al San Martino, un dormitorio in quell’area è un’ipotesi, ma non veloce».

La situazione

L’Amministrazione dunque non ha ancora una data per l’apertura dello spazio in via Cadorna e neppure il gestore che si occuperà dell’accoglienza. D’altro canto Corengia ha lasciato intendere che secondo la giunta non c’è alcuna fretta visto che, ha detto, «in via Napoleona ci sono 49 persone presenti senza liste d’attesa e con sette posti liberi, una decina di persone sono residenti in Comuni limitrofi. All’Ozanam ci sono 25 persone con 38 posti, nella palestra di via Mariani 16 persone. Per strada, tra il Volta e San Francesco, sono una decina di senzatetto ma non hanno alcuna intenzione di entrare in un dormitorio».

No a un dormitorio “classico”

«Abbiamo sistemato sette appartamenti - ha ripreso Corengia - Attendiamo i dati da Rebbio, dai Comboniani e dal don Guanella. Questo per i cittadini regolari. A conti fatti per loro i posti ci sono già, la situazione non è dunque emergenziale. E un nuovo dormitorio provocherebbe solo l’arrivo a Como di altri bisognosi». Insomma tra i portici e il Crocifisso va tutto bene così com’è. «Resta il nodo degli irregolari - dice Corengia - che non saranno accolti nella nuova struttura e che secondo Porta Aperta sono una cinquantina». Infine l’assessore ha detto che quello in via Cadorna «non sarà un mero dormitorio con il guardiano, proponiamo un’accoglienza di livello superiore».

Nonostante il voto dell’aula arrivato dodici mesi fa, la maggioranza tentenna, insomma. L’assessore da un lato sembra lavorare per un dormitorio in via Cadorna, dall’altro lascia intendere che di fatto sarebbe inutile perché in città ci sono già die letti disponibili. Mentre sulla specifica situazione di San Francesco il Comune finora si è limitato alla pulizia periodica; peccato che - ne abbiamo avuto la prova due giorni fa - pochi minuti dopo l’intervento torni tutto esattamente come prima, con le persone accampate in condizioni igienico-sanitarie a dir poco pessime.

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