
(Foto di Cusa)
L’incontro Ieri pomeriggio al Gallio tappa del roadshow per illustrare gli obiettivi 2025-2027
Como
Il piano industriale per il prossimo triennio della Banca popolare di Sondrio è molto ambizioso ma ritenuto compatibile con la capacità della banca di rispondere alle esigenze della sua clientela anche in una fase di incertezza e di volatilità dei tassi. La banca risponde così all’Opa lanciata da Bper: tra 2025 e 2027 l’obiettivo è di realizzare 1,8 miliardi di utile cumulato e 1,5 miliardi in dividendi.
«La Banca Popolare di Sondrio, nella sua dimensione di banca dei territori, oggi tra le più importanti nel nostro Paese, ha mostrato con i comportamenti e con i numeri che si può competere in un sistema finanziario integrato senza dimenticare le molteplici dimensioni locali in cui si opera» ha spiegato il consigliere delegato e direttore generale Mario Alberto Pedranzini nel corso del convegno, ieri sera al Pontificio Collegio Gallio, che ha rappresentato la tappa comasca del roadshow promosso da Banca Popolare di Sondrio.
Un ciclo di incontri con soci, imprenditori, clienti, stakeholder del territorio che si pone l’obiettivo di presentare le direttrici strategiche di sviluppo indicate nel nuovo Piano industriale 2025-2027 dal titolo che è una riposta anche di orgoglio: “Our Way Forward’”. «Il nostro nuovo Piano industriale è costruito su questa consapevolezza: “avanti a modo nostro”, perché questa nostra fisionomia è un fattore costitutivo del nostro successo imprenditoriale e finanziario - ha detto Mario Alberto Pedranzini - l’utile di fine anno e la distribuzione dei dividendi si sono sempre attestati ben al di sopra del consenso degli analisti».
È stato ribadito il valore per gli azionisti in termini di dividendi. «Negli ultimi 5 anni chi ha investito sulla nostra crescita è stato ripagato in maniera molto significativa: +377%, considerando assieme sia l’aumento del prezzo sia la distribuzione di dividendi, tra i livelli più alti nel sistema bancario italiano (…) Forti di questi risultati, ci poniamo oggi obiettivi ambiziosi per il futuro, che si riflettono in un utile netto pari a 580 milioni di euro nel 2027» ha aggiunto Pedranzini.
La sfida per le banche e per chi deve fare dei piani previsionali è quella di riuscire a confermare questi risultati in un contesto macroeconomico complesso.
Fondamentale quindi concentrarsi sui servizi e sull’acquisizione di nuova clientela anche attraverso i canali digitali. Ma è sul radicamento nei territori che si è rimarcata la specificità di Banca Popolare di Sondrio.
«Siamo una banca indipendente da oltre 150 anni, caratterizzata da un’efficienza operativa e una forte vicinanza alla clientela. Questo ci ha permesso di servire 950.000 clienti, di cui 250.000 imprese, supportando così l’economia locale – ha elencato Mario Alberto Pedranzini - la nostra cultura aziendale si distingue per il radicamento nei territori e l’elevata soddisfazione della nostra clientela. Siamo una banca di fiducia, caratterizzata da un forte senso di appartenenza, e siamo orgogliosi della nostra crescita, che si basa sull’efficienza e sul valore per i nostri soci.
Negli ultimi cinque anni, abbiamo visto una crescita del nostro organico del 12% e una significativa espansione della nostra rete, con una particolare attenzione al controllo dei costi. La qualità del nostro attivo è rimasta resiliente, con un costo del rischio strutturalmente inferiore alla media di mercato. Siamo riusciti a superare i target prefissati e a generare rendimenti significativi per gli azionisti. Puntiamo a una distribuzione di 1,5 miliardi di euro di dividendi nei prossimi anni.
Negli ultimi risultati trimestrali, abbiamo registrato un utile netto di 173 milioni, con una crescita del 19,3% rispetto all’anno precedente. Continueremo a sostenere la crescita economica reale tramite nuove erogazioni di credito» ha concluso il consigliere delegato. L’incontro è stato introdotto da Pietro Negrini, responsabile direzione rete e dai saluti del neo presidente Pierluigi Molla.
Con la moderazione di Gianfranco Fabi si sono poi confrontati Massimo Perona, Cfo, e Gianluca Girardi, direttore commerciale. Hanno sostenuto la validità del piano industriale, indipendentemente dal fatto se l’Opa lanciata da Bper si realizzerà o meno. «Si tratta di una offerta che, ad oggi, il mercato ha ritenuto non adeguata» ha concluso Massimo Perona.
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