Camera di commercio Como-Lecco, possibile svolta. Presidenza al lecchese Ezio Vergani

Le trattative Incontri nelle due città lariane e accordo blindato tra industriali e commercianti. Avviata la procedura per il rinnovo del Consiglio (25 membri). Segreteria, nuovo incarico a Caramella

È la partita più importante del sistema dell’economia locale quella che si giocherà fra sei mesi per l’elezione del nuovo Consiglio camerale e già trovano conferma a microfono spento le indiscrezioni sull’elezione alla presidenza di Ezio Vergani, ex presidente di Confindustria Lecco, già patron dell’azienda meratese Finder Pompe fino a una quindicina di anni fa e oggi presidente della Asco Pompe di Rozzano.

La “candidatura” di Vergani risponderebbe a quel principio di alternanza che sembra stia mettendo tutti d’accordo: dopo un confronto fra le diverse categorie rappresentate nell’ente ci sarebbe, sul fronte lecchese, il sì definitivo degli artigiani e dei commercianti col benestare anche di Confindustria, di cui è espressione Vergani. L’accordo ha avuto l’ok anche da Como dove, a eccezione di Confartigianato, c’è una forte spinta per una discontinuità al vertice.

Mancano mesi e le carte in tavola possono sempre cambiare, ma l’accordo non ufficiale delle associazioni segnerebbe fin da ora un punto di svolta rispetto all’attuale presidenza di Marco Galimberti, 55 anni e titolare con i suoi fratelli dell’azienda artigiana Gemm Filati srl in nome di quell’alternanza su cui le parti si erano impegnate nel 2019, all’inizio dell’attuale presidenza frutto della fusione fra i due vecchi enti camerali di Como e di Lecco.

A Lecco nessuno conferma nell’ufficialità, il no comment della presidente di Confartigianato Ilaria Bonacina, si somma a quello del presidente di Confcommercio Antonio Peccati che pure è aperto e appassionato sostenitore dell’opportunità di una presidenza lecchese.

Fra gli imprenditori di Confindustria più informati sui rumors di categoria Walter Fontana, patron del grande gruppo calolziese dell’automotive, ci dice di non saperne nulla mentre Walter Cortiana, responsabile del Gruppo Scuola di Confartigianato afferma di ritenere la Camera di Commercio «un organismo che ha operato sia quando ha avuto presidenza lecchese sia con l’attuale presidente di Como. Leggo di questa richiesta di Lecco di avere un presidente lecchese, non mi sono mai piaciuti i campanilismi e quello che conta è che operi bene. Il presidente comunque non è il padre padrone, deve confrontarsi con le rappresentanze interne. Ma sono d’accordo sull’alternanza visto che era stato preso un impegno in questo senso».

La polemica

Se la svolta verrà confermata da una vera candidatura tramonta dunque la possibilità di un secondo mandato a cui secondo molti Galimberti, reduce dalla polemica estiva sulla riconferma a una società di Varese (quindi non comasca né lecchese) per l’incarico di cura dell’immagine dell’ente con attenzione particolare a quella dello stesso presidente.

Lo scorso 30 settembre è stata formalmente avviata la procedura per il rinnovo del Consiglio, in scadenza il prossimo mese di marzo. Ai fini della ripartizione dei seggi consiliari le organizzazione imprenditoriali, le organizzazione sindacali e le associazioni dei consumatori interessate dovranno presentare tutti i documenti entro il 9 novembre.

Nel futuro consiglio, composto da 25 membri, cinque spetteranno all’industria, quattro al commercio, tre all’artigianato, quattro ai servizi alle imprese, quindi uno ciascuno ad agricoltura, turismo, cooperazione, trasporti e spedizioni, credito, organizzazioni sindacali, consumatori, libere professioni e altri settori.

Intanto, ultimo significativo atto del mandato, è stato confermato alla segreteria generale dell’ente Giuliano Caramella, tre anni di contratto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA