«Campus Its da 9 milioni tra due anni»

Grandi opere Artuso Architetti Associati si è aggiudicata la gara per il progetto di fattibilità a Cassina Rizzardi

Como

Dare una nuova anima a un luogo di grande pregio che versa in stato di abbandono, per trasformarlo in un polo di cultura e formazione professionale. È stata aggiudicata al raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Artuso Architetti Associati (in collaborazione con DFP Engineering Srl, ICONIA Ingegneria Civile Srl, Società Progetto Acustica Studio “DB(A)” e il geologo Paolo Cornale), la gara indetta dalla Provincia per la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica della futura “Cittadella delle Scienze Tecniche – ITS Academy Alessandro Volta”, che nascerà all’interno della storica Villa Porro Lambertenghi a Cassina Rizzardi.

Investimenti e partnership

L’importo contrattuale è pari a 474.683,24 euro e l’investimento totale per la realizzazione del campus è di circa 9 milioni di euro. Ieri mattina il team aggiudicatario è stato presentato ai partner di progetto: Camera di Commercio Como-Lecco, Confindustria Como, Confartigianato Como, CNA del Lario e della Brianza, Compagnia delle Opere Como, Ance Como, Confcommercio Como e Confesercenti Provinciale di Como.

«Oggi è un giorno importante – ha evidenziato il presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca – è una di quelle battaglie che parti e non sai se arrivi alla fine. Purtroppo qualche mese di ritardo ce lo abbiamo, ma con la burocrazia è sempre difficile. Finalmente siamo arrivati, ora lo studio avrà 180 giorni per il progetto anche se chiederò di anticipare, vogliamo correre e aprire la scuola più presto possibile, una necessità che gli enti ci hanno chiesto: saranno loro a gestire, noi saremo i proprietari e daremo la scatola pronta. L’obiettivo è di averlo per il 2027».

Le linee del recupero

Come sottolineato da Bongiasca, il progetto sarà consegnato entro 180 giorni dalla stipula del contratto, successivamente all’ottenimento delle autorizzazioni da parte della Soprintendenza. Una volta completata questa fase, si procederà con l’affidamento dell’appalto integrato.

«Finalmente riusciamo a dare avvio a questo progetto ambizioso – le parole di Saveria Brindisi, architetto della Provincia -. La nostra villa è un compendio immobiliare costituito dall’accorpamento di più corpi di fabbrica e si articola sul tema della corte aperta.

Noi procederemo con il recupero delle due ali verso Fino Mornasco, quelle maggiormente critiche. La villa è in stato di abbandono da qualche decennio e soggetta a vandalismi: finalmente è arrivato il momento di iniziare a sognare per farla rivivere. Il sogno è di recuperare l’intero compendio: sappiamo che nella restante parte potranno trovare sede altre funzioni, piacerebbe a tutti recuperare il parco per dare fruibilità anche alla cittadinanza».

«Restauro integrale»

Quindi l’intervento dell’architetto Gianni Artuso: «Ci siamo approcciati a questo progetto con grande interesse; entrando nella conoscenza della villa, abbiamo percepito i grandi poteri di attrattività che potrebbe avere. Il nostro sarà un progetto di restauro integrale, siamo entusiasti di partecipare a questo lavoro, ci rendiamo disponibili a correre e metterci a lavorare». «Dobbiamo essere orgogliosi di progettare qualcosa lì, diamo una nuova vita in un concetto di circolarità – ha rimarcato anche Gianluca Brenna, presidente di Confindustria Como -. Dietro questo progetto ho trovato grande unità d’intenti.

Abbiamo firmato un documento con i presidenti di tutte le associazioni, sarà un campus Its strategico per il territorio: non solo rigeneriamo, ma guardiamo al futuro del territorio e lo costruiamo.

Disponibilità anche dal Comune: ci siamo candidati alla gestione del campus e lo faremo con spirito di collaborazione e inclusione».

Presente anche Ezio Vergani, presidente della Camera di Commercio Como-Lecco: «La paternità del progetto è della Provincia e delle associazioni e noi l’abbiamo sposato con convinzione. Fa parte delle priorità della nostra Camera il concetto di istruzione e mantenere quelle prerogative tecniche e culturali delle nostre maestranze a tutti i livelli, soprattutto quelli subito al di sotto del livello ingegneristico. Noi ci siamo e vedremo di fare la nostra parte».

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