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Occupazione Per tessile, moda e chimico un aumento di 25 euro al mese, con maggiori strumenti di welfare
Como
Sono stati rinnovati i Contratti collettivi regionali di lavoro che coinvolgono 52.300 dipendenti lombardi nell’area legno e lapidei, tessile-moda chimica-ceramica, alimentazione panificazione e comunicazione. La contrattazione è stata piuttosto veloce perché è durata un mese.
«Firmare un Ccrl non vuol dire solamente regolare diritti e doveri: significa investire nella competitività delle aziende – dichiara il presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti – in un contesto in cui molte imprese artigiane lombarde, agendo singolarmente, hanno superato i riferimenti normativi ed economici dei Ccnl, questi rinnovi garantiscono la possibilità di mettere a disposizione delle aziende strumenti contrattuali più avanzati attraverso una gestione più efficiente, razionale e moderna del fattore lavoro».
In un mercato del lavoro in continua evoluzione, dove attrarre e trattenere collaboratori qualificati è sempre più complesso, la contrattazione di secondo livello diventa quindi uno strumento strategico.
Permette di rispondere in modo più aderente alle esigenze delle piccole imprese, offrendo flessibilità organizzativa, chiarezza nelle regole e benefit mirati e concreti per migliorare il clima aziendale e fidelizzare i lavoratori. Gli accordi siglati ieri riguardano circa 20.000 lavoratori del tessile-chimico, oltre 13.000 persone che operano nel legno-lapidei, quasi 15.300 nei settori alimentazione-panificazione e 4.000 nella comunicazione.
«Le firme di questi contratti sono frutto di un percorso di confronto avviato nel 2023 con le parti sindacali e di un complesso disegno di rilancio delle relazioni industriali per le piccole imprese, nell’ambito della bilateralità – aggiunge il segretario generale di Confartigianato Lombardia, Carlo Piccinato - la trattativa ha conseguito risultati importanti come l’accoglimento di nuovi regimi di flessibilità coerenti con i bisogni organizzativi delle imprese e le aspettative delle nuove generazioni; l’introduzione di sistemi di welfare come elementi strutturali della gratificazione dei lavoratori; l‘accoglimento di richieste economiche compatibili con le possibilità delle imprese.
È una dinamica win win – conclude - che punta alla soddisfazione delle persone e dell’azienda, un atto di responsabilità e visione per rendere la contrattazione della piccola impresa più moderna ed efficiente. Per questo andremo avanti a lavorare in tale direzione, portando in firma altri rinnovi entro l’estate».
In particolare, per quanto riguarda il settore Tessile-moda e chimico, dal 1° gennaio 2025 saranno introdotti strumenti di welfare. È previsto un aumento di 25 euro al mese. Riduzioni in vista per il part time e per il lavoro intermittente.
Viene introdotto un regime di flessibilità per gestire i picchi di lavoro senza costi straordinari strutturali. Sarà possibile estendere l’orario ordinario fino a 48 ore settimanali per un massimo di sei mesi, con le ore eccedenti che verranno recuperate tramite riposi compensativi. Le ore che superano l’orario contrattuale avranno una maggiorazione del 15%, da liquidare entro il mese successivo. Sarà possibile lavorare fino a 18 domeniche in un anno.
Per quanto riguarda lo smart working, è previsto un accordo quadro regionale e sarà necessario un accordo individuale tra datore di lavoro e lavoratore.
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