
Economia / Como città
Domenica 13 Luglio 2025
Dazi Usa choc: 30%. L’appello all’Europa di tessile e arredo
Effetto dazi Allarme per la manifattura made in Italy dopo l’annuncio di Trump sulle barriere commerciali. Sburlati (Confindustria Moda): «Minaccia seria». Feltrin (FederlegnoArredo): «No ai contro dazi»
I recenti dazi del 30% annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump sulle esportazioni dell’Ue hanno scatenato una forte ondata di preoccupazione e allarme nel panorama economico italiano, con ripercussioni significative anche per la provincia di Como. L’Italia, con una vocazione all’export verso gli Usa che nel 2024 ha toccato i 64,7 miliardi di euro, vede in questa mossa una minaccia concreta, soprattutto per settori chiave del Made in Italy.
Como, in particolare, si trova al 38° posto tra le province italiane per esposizione all’export verso gli Stati Uniti, con quasi 450 milioni di euro nel 2024, un dato già in calo del 2% rispetto all’anno precedente. Questa nuova escalation tariffaria rischia di aggravare una situazione già delicata.
Le reazioni
Le reazioni da parte delle principali associazioni di categoria sono immediate e univoche nel denunciare i rischi. Luca Sburlati, Presidente di Confindustria Moda, ha espresso una profonda inquietudine: «I dazi imposti dagli Stati Uniti rappresentano una minaccia seria per l’industria italiana della moda, già colpita da tariffe elevate sui prodotti. Un ulteriore aumento metterebbe in difficoltà l’intera filiera, dai materiali alla produzione e distribuzione, con effetti globali sui costi e sui consumi sia diretti che indiretti».
Sburlati sottolinea come, nonostante la sfida, possa esserci un’opportunità per rafforzare filiere innovative e sostenibili e spingere sul nearshoring, ricostruendo produzioni più vicine in Italia e nel Mediterraneo e creando nuovi legami commerciali come quello con il Mercosur. «Condividiamo pienamente quanto affermato dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, sulla necessità di mantenere la calma e i nervi saldi. Ora serve un’azione decisa: l’Europa deve muoversi unita, e l’Italia dotarsi finalmente di una politica industriale chiara per difendere il primato del Made in Italy».
L’appello
Anche Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, non nasconde la sua apprensione: «Di fronte alla notizia della decisione di Trump di introdurre dazi del 30% sulle esportazioni dell’Ue verso gli Usa, non possiamo che essere preoccupati e allarmati». In attesa di capire le modalità di applicazione dei dazi a partire dal primo agosto, Feltrin ribadisce l’importanza di evitare una guerra commerciale: «ci sentiamo di ripetere, come già detto in altre occasioni, che l’Europa deve evitare di arrivare allo scontro di dazi contro dazi che non gioverebbe a nessuno. Fermezza, calma e diplomazia credo siano le risposte migliori all’ennesimo attacco della presidenza Usa a tutto il sistema produttivo europeo che sarebbe pesantemente colpito dall’applicazione della misura, compreso il settore del legno-arredo che ha, proprio negli Usa, il secondo mercato di export». Il monito di Feltrin è chiaro: «L’Europa tutta e il nostro Governo devono aver ben presente che non difendere le nostre imprese adesso potrebbe avere come conseguenza la desertificazione industriale del Vecchio Continente».
Confartigianato lancia l’allarme sul rischio per le micro e piccole imprese, che costituiscono una parte fondamentale dell’export italiano. Le regioni italiane più esposte, secondo Confartigianato, sono la Lombardia con 4.419 milioni di euro (di cui il 45,5% dalla moda), il Veneto (3.094 milioni, con gioielleria e occhialeria al 56%) e la Toscana (2.943 milioni, con moda al 51,6% e alimentare al 21,8%).
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