
Economia / Como città
Giovedì 16 Ottobre 2025
Distretto tessile. Sostegno alla filiera con misure mirate
Il tavolo L’incontro con gli stakeholders a Como del presidente lombardo Fontana con Fermi e Guidesi. «Risposte calibrate, la Zis è una concreta opportunità»
Como
È stata Como l’ultima tappa, prima di Milano, del percorso “Lombardia protagonista. Qui puoi”, voluto per connettere istituzioni, imprese, centri di ricerca e istituti di credito. Il focus, ieri a Villa Gallia, è stato sulla filiera tessile comasca, sulle sue complessità, la sua storia e sulla difficoltà contingente del settore. L’obiettivo è quello di rafforzare il sistema produttivo che ha le aziende tessili al suo epicentro ma che coinvolge un ampio tessuto di mpmi.
Lo strumento
Il tavolo è stata l’occasione per presentare agli stakeholders le Zone di Innovazione e Sviluppo in via di definizione. Le Zis integrano il piano di politica industriale regionale redatto nel 2023 che ha analizzato il contesto socio-economico in termini di “ecosistemi”, di mappatura delle specializzazioni industriali e di strategie da attuare. L’istituzione delle Zis avverrà su proposta dei territori, attraverso un bando regionale per manifestazioni d’interesse.
«Non vogliamo adottare un approccio uniforme a livello istituzionale, ma costruire risposte mirate, calibrate sulle esigenze specifiche dei singoli settori, soprattutto in un contesto in cui le contingenze economiche evolvono con grande rapidità – ha spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi - le Zis si inseriscono proprio in questa logica. Vogliamo continuare a creare le condizioni perché fare impresa in Lombardia sia, oggi più che mai, una scelta conveniente».
Una mappatura dettagliata permetterà di individuare gli attori da coinvolgere in ciascuna Zis. «Da parte nostra – ha proseguito Guidesi - saremo pronti a mettere in campo, oltre alle misure economiche già attivate, strumenti specifici dedicati a ogni singola Zona di innovazione e sviluppo».
Si è quindi presentata una strategia per leggere meglio la realtà economica locale e questa può essere utilizzata anche per trovare soluzioni alla difficoltà del settore tessile, investita da una crisi della moda di difficile interpretazione. «Abbiamo proposto uno strumento che vale per tutti i territori – ha precisato Guido Guidesi – nel caso del tessile vediamo di verificare se la crisi è strutturale o se mantiene un andamento più elastico. Il lavoro che stiamo facendo con l’assessorato alla Moda è cercare di trovare quali sono le tendenze e le richieste dei consumatori che possono essere soddisfatte da questo settore».
«Ci mettiamo a disposizione di imprese, stakeholder ed enti locali per costruire percorsi condivisi in grado di tutelare e implementare le specificità economiche dei territori, puntando sul concetto di filiera allargata, ovvero sulla necessità di connettere al meglio tutti i soggetti coinvolti a vario titolo in un determinato settore – ha dichiarato il presidente regionale, Attilio Fontana - da un lato mettiamo in campo bandi e misure a sostegno degli investimenti delle aziende, dall’altro lavoriamo per attivare strategie legate ai singoli ecosistemi territoriali».
«Abbiamo una tradizione produttiva e manifatturiera da tutelare e potenzialità ancora inespresse da sviluppare – ha aggiunto l’assessore all’Università ricerca e innovazione Alessandro Fermi - momenti come questo sono utili per rafforzare il lavoro di squadra e il raggiungimento di obiettivi comuni».
Presenti diversi rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria, tra loro Gianluca Brenna, presidente Confindustria Como, che ha distinto: «un conto sono le azioni da attivare subito nelle emergenze, come, per esempio, agire per arginare il grande flusso di prodotti tessili che dall’esterno dell’Ue rischiano di disgregare la filiera produttiva. Altro è operare sul medio e lungo periodo in termini di formazione, digitalizzazione e internazionalizzazione per rafforzare il distretto tessile comasco».
Si tratta di un settore chiave della manifattura lariana. Stiamo parlando, solo per la provincia di Como, di 1.015 imprese che occupano circa di 12.300 persone (il 6,3% degli addetti provinciali complessivi).
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