
Economia / Como città
Domenica 04 Maggio 2025
Festival dell’economia. Invidia al lavoro, talk comasco
Think tank Il giornalista Samuele Nava de La Provincia scelto tra migliaia di giovani per una case history attuale
«L’importante non è vincere, ma che l’avversario perda». Che l’invidia sia una brutta bestia, perché rode il fegato all’invidioso e rende molto difficile la vita all’invidiato, è cosa nota. Ma Samuele Nava, giornalista comasco de La Provincia, ne ha dato una lettura impensata, che intreccia la Generazione Z al mondo delle professioni.
Il suo talk, intitolato “Giovani e lavoro: una questione di invidia” ha convinto la giuria di “Le voci del domani”, il contest del Festival dell’Economia di Trento (22-25 maggio), che ha invitato il reporter ventiquattrenne al tavolo del confronto.
In breve, Nava - dopo aver indicato nell’invidia un tratto caratteristico dell’italianità - parla del clima vissuto dagli stagisti, i giovani al primo gradino del mondo del lavoro, spesso fatti oggetto di un malcelato atteggiamento di rancore da parte di colleghi strutturati. La motivazione? Se la new entry è un tipo sveglio, viene temuto. «Uno pensa: può raggiungere il mio livello» dice Nava e, allora, viene affossato. Dai tempi di Aristotele e Tommaso d’Aquino il sentimento dell’invidia, ovvero il dispiacere di non possedere il bene altrui, non smette di intrigare i filosofi. Tra gli ultimi, Silvano Petrosino, al quale si deve la tematizzazione dello “sguardo per traverso”, caratteristico dell’invidioso.
Ma è soltanto in tempi recenti che godere degli altrui successi, o “schadenfreunde” - i tedeschi hanno coniato un termine in merito - tiene svegli anche gli economisti. Il perché è presto detto. È nell’ambiente di lavoro che serpeggia l’invidia, con i suoi annessi / connessi (risentimento, aggressività, maldicenza).
Un costo per le aziende
Questo stato di cose si riverbera sull’efficienza e sulla produttività, soffocando i migliori a favore dei mediocri. C’è da sperare che l’invidioso non sia un capo - sostiene la letteratura scientifica sul tema - perché altrimenti le cose si mettono male. Risale al 2022, in Cina, una delle ricerche sul campo a maggior impatto, con un questionario distribuito a 269 partecipanti del settore bancario.
Risultato: il problema c’è. Ora Nava, esponente della Generazione Z, apre una finestra sul disagio provato dai coetanei (il suo podcast ha un’impronta autobiografica). Accanto alle «giovani eccellenze» che emigrano, ecco farsi avanti le «giovani eccezioni» di talento, quelle che cercano di aprirsi un varco nella giungla dei colleghi invidiosi. Troppo pessimismo? Su alcuni aspetti si potrebbe discutere. Ma contano i numeri, alla fine.
Quasi 1 milione di visualizzazioni del video che Nava ha pubblicato sul proprio profilo Tik Tok attingendo ai contenuti del podcast, mostrano come egli abbia con intelligenza colpito nel segno.
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