Formazione lavoro: soldi e corsi ci sono
ma pochi aderiscono

Il paradosso Fondi del Pnrr erogati dalla Regione. Sul Lario non si riescono però a reclutare tutti gli allievi: «Due iniziative per il tessile, coperta la metà dei posti»

Avviamento al lavoro attraverso la riqualificazione di disoccupati e percettori, ormai ex, di reddito di cittadinanza: l’idea, ottima, riceve il finanziamento attraverso Regione, con risorse del Pnrr. L’obiettivo è ridurre gli inoccupati e aumentare il personale per le aziende. Funziona. Gli enti sono ingaggiati e le aziende collaborano, ma i numeri sono minimi: mancano le persone disponibili ad imparare, magari sulla soglia dei 50 anni, un nuovo mestiere.

Percorsi su misura

A breve, per esempio, sono in partenza due corsi per specializzarsi in tessitura e controllo qualità. Riservati agli adulti, sono un’opportunità di riqualificazione e inserimento nelle industrie tessili comasche. Un corso sarà a Erba e uno a Lurate Caccivio.

«Per ciascuno è disponibile una decina di posti, questo sarebbe il numero ottimale, ma al momento gli iscritti sono la metà: quattro, cinque per corso – spiega Stefano Mariani, direttore dell’Ente di Formazione Professionale Enfapi di Como, Confindustria Como – i percorsi sono disegnati in funzione delle necessità delle imprese del territorio, in modo da incontrare la domanda con l’offerta in tempi brevissimi al termine della formazione». La regia e i finanziamenti appartengono al progetto Gol per la riqualificazione e avviamento al lavoro di persone disoccupate, inclusi gli ex percettori di reddito, con una particolare attenzione per le donne.

I Centri per l’impiego ricevono dagli enti di formazione e dalle scuole le diverse proposte di percorsi che via via si rendono disponibili e a loro volta propongono queste opportunità agli utenti. «In un file condiviso vengono inseriti i corsi di cui si prevede la partenza nelle scuole, in questo modo gli operatori possono comunicarlo ai loro utenti».

Ad oggi il reddito di cittadinanza con la nuova norma scattata venerdì scorso è decaduto per poco più di 200 persone in tutta la provincia di Como. Spetterebbe a loro attivare la piattaforma on line di Inps per chiedere di accedere alle formazioni possibili e per ricevere, nel mentre, 350 euro. Ma pochi probabilmente sono in grado di attivarsi in questa direzione, sono persone con difficoltà già intercettate. I patronati sono a loro disposizione per aiutarli. Alcuni sono già inseriti nel programma Gol di regione Lombardia, con una sovrapposizione che complica. Ma per Como si tratta di gestire poche decine di persone.

Il reddito di cittadinanza

Non è certo a questa ridotta compagine di “non più percettori di reddito di cittadinanza” che si può pensare di affidare una politica efficace per il reclutamento di personale in Lombardia dove mancano tecnici e operai a migliaia. Secondo i dati Excelsior Anpal 2022 mancherebbero fino a 20mila persone complessivamente nelle imprese della provincia comasca.

«Ma è anche vero che oggi la norma che obbliga i percettori di reddito alla formazione si è fatta più stringente e quindi più efficace – aggiunge Stefano Mariani – c’è un livello legislativo che per lungo tempo non è stato applicato. La pena del decadimento del beneficio per gli inadempienti era di complessa applicazione da un punto di vista burocratico anche per gli enti stessi. Quindi chi non si presentava alla formazione di fatto non era sanzionato fino a prima dell’estate. È stato infatti di recente introdotto un sistema di obbligatorietà più efficace che comporta la consegna di una raccomandata a mano».

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