
Economia / Como città
Sabato 21 Giugno 2025
Frontalieri, una mini stangata in arrivo. Ma la Svizzera conviene ancora
Confine I primi 730 dopo l’entrata in vigore del nuovo accordo fiscale. «Conto pesante: in un’unica soluzione si devono pagare due annualità»
Como
Zero euro di tasse per un nuovo frontaliere - assunto cioè in Svizzera (Ticino) dopo il 17 luglio 2023 - con un reddito lordo pari a 26.222 franchi. Questo perché la somma delle detrazioni e del credito di imposta supera l’Irpef lorda. Mentre - secondo esempio - per uno stipendio lordo pari a 49.075 franchi, la tassazione concorrente è risultata pari a 12.549 euro. In questa somma sono compresi il saldo 2024, gli acconti 2025, le addizionali regionali e comunali.
Nel caso di specie l’imponibile fiscale netto, risulta pari a 36.877 euro su base annua (grazie alla deduzione di franchigia e contributi). Infine il terzo caso, quello di un salario lordo pari a 75 mila franchi che, al netto del credito di imposta, dovrà pagare 26.731 euro di tasse, che comprendono il saldo dell’anno 2024 i due acconti 2025, l’addizionale regionale, l’addizionale comunale. Eccoli dunque i primi attesi 730 legati ai nuovi frontalieri. Modelli - elaborati dai Caf della Cgil di Como - in cui si nota nitidamente quanto siano cambiate le regole d’ingaggio dopo il debutto del nuovo accordo fiscale tra Svizzera e Italia, che ha pensionato la granitica intesa del ’74. Di sicuro la tassazione concorrente ha un suo peso specifico da un certo reddito in su. E in questo contesto abbiamo chiesto un’analisi a Matteo Mandressi, responsabile Frontalieri della Cgil di Como, che ben conosce e segue da tempo le dinamiche di confine legate ai nostri lavatori occupati oltrefrontiera. «L’evidenza delle prime dichiarazioni dei redditi permette di tradurre in cifre i contenuti dell’accordo fiscale entrato in vigore il 17 luglio 2023 - le sue parole -. Ovviamente, se come parametro di riferimento viene assunta la platea dei vecchi frontalieri, il differenziale economico è ampio e consistente. Ma sapevamo fin da subito, per come è strutturata l’intesa, che la condizione previgente non poteva essere paragonata a quella attuale». Limitandosi ad un’analisi tecnica, Matteo Mandressi fa notare che «l’applicazione delle franchigia permette di avere una fiscalità di favore rispetto ad un pari salario percepito in Italia».
«L’altro elemento da sottolineare è legato all’eccezionalità del primo anno di dichiarazione fiscale per i nuovi frontalieri, per cui si è chiamati a pagare il saldo dell’anno precedente e gli acconti dell’anno in corso - aggiunge -. Si paga doppio rispetto all’effettivo carico fiscale annuale. In seguito i saldi saranno neutralizzati dagli acconti versati e quindi si andrà a regime pagando solo gli acconti a partire dalla seconda dichiarazione».
In conclusione, «è vero che l’impatto è economicamente molto gravoso, ricordando però che in un’unica soluzione si pagano due annualità». «Alla domanda che ogni aspirante frontaliere pone “è ancora conveniente lavorare in Ticino?” rispondo “sì” per il combinato disposto di retribuzioni più alte rispetto al nostro Paese e di una fiscalità un filo meno onerosa. indubbiamente la condizione del vecchio frontaliere è maggiormente vantaggiosa».
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