Il manager lariano e la Via della seta: «Con la Cina sempre tante opportunità»

Commercio Stefano Poliani è l’amministratore delegato di Kerry Logistics/Tuvia Italia: «Ma ci sono le incognite, basti ricordare le difficoltà a smaltire i passaggi delle navi a Suez»

La Nuova via della seta, il canale di Suez e le guerre in corso, trasportare merci da un capo all’altro del mondo, è un rebus che le aziende che si occupano di logistica devono risolvere quotidianamente.

Kerry Logistics/Tuvia Italia con sede a Milano, associata a Confindustria Como e ad Assolombarda, opera in tutto il globo, e sul fronte asiatico è molto forte a seguito dell’acquisizione da parte di Kerry Logistics, uno dei maggiori operatori logistici cinesi, di Tuvia Italia avvenuta nel 2017. L’azienda ha ricevuto il premio speciale «Hong Kong Sar Special Elite» durante la 18esima edizione dei China Awards.

«Un riconoscimento che sottolinea il nostro impegno nel facilitare il commercio e la collaborazione tra Italia e Cina. Questo premio riflette il successo delle nostre partnership strategiche e del nostro approccio flessibile alle esigenze logistiche sempre in evoluzione. Abbiamo imparato a lavorare con Paesi diversi e culture diverse, dimostrando che è possibile raggiungere buoni risultati partendo proprio dalle diversità» sottolinea Stefano Poliani, amministratore delegato Kerry Logistics/Tuvia Italia, consigliere di presidenza di Confindustria Como con delega all’innovazione, presidente Digital Innovation Hub Lombardia e vice presidente di ComoNext.

«Negli ultimi anni abbiamo avuto difficoltà notevoli, a partire dalla pandemia, quando si sono create una serie di situazioni difficili da gestire che hanno portato i noli marittimi ad avere quotazioni altissime e disponibilità di trasporto molto basse. Quello che abbiamo fatto, è stato trovare routing alternativi, quando c’era poco spazio sulle navi abbiamo attivato servizi diversi che comprendevano soluzioni miste nave e aereo».

Come si presenta lo scenario oggi? «La situazione è cambiata completamente, i noli sono dieci-venti volte meno cari di due anni fa – prosegue Poliani - Dopo qualche anno turbolento, abbiamo avuto un po’ di stabilità, ma ci sono una serie di nuvole all’orizzonte, quelle più evidenti sono legate alla sicurezza del trasporto marittimo soprattutto nelle aree interessate dalle guerre».

A creare ulteriori problemi nella logistica internazionale, anche i canali di Suez e di Panama: «Entrambi hanno difficoltà a smaltire tutte le navi in attesa per il passaggio e stanno riducendo in maniera significativa la loro capacità di accettare imbarcazioni. Il canale di Suez soffre inoltre di mancanza d’acqua e l’anno prossimo ridurrà fino al 30% l’accesso di navi rispetto a oggi, la riduzione attuale è del 50%. Ci aspettiamo un altro anno complicato dal punto di vista dei noli. Noli che attualmente sono bassi anche a causa della riduzione dei volumi che transitano tra Europa e Cina e viceversa. In una futura fase di espansione dei volumi, avere una strozzatura sul comparto marittimo come quella legata ai canali, potrebbe creare tensioni».

Nelle scorse settimane l’Italia è uscita dalla Nuova vita della seta, il progetto economico e politico lanciato nel 2013 dal leader Xi Jinping, intesa firmata dal nostro Paese durante il primo governo Conte: «Il cambio di rotta dell’Italia non è stato una sorpresa. Ci sono comunque altre possibilità di cooperazione con la Cina, una di queste è la Fondazione Italia Cina che offre ottime opportunità di collaborazione dalle quali possono nascere interessanti sinergie».

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