Ilaria Marelli, un design
nel segno del “green”

Salone del Mobile Architetto e docente al Politecnico, presenta alla Design Week un’installazione per Assopiuma, nella Galleria “The Pool Milano

Architetto e docente al Politecnico di Milano, firma nota nel design di interni, illuminazioni, complementi per l’arredo, centri fieristici, Ilaria Marelli – con studio a Como – presenta parecchie novità al Salone e alla Design Week. Il filo rosso che le unisce, al di là dell’impronta stilistica della designer, è nella sensibilità ecologica.

Iniziamo dagli imbottiti. “Flying softness” per Assopiuma rende volatile la lavorazione matelassè.

Assopiuma è l’associazione di produttori che con le sue etichette oro e avorio certifica la qualità della piuma e piumino – e la giusta composizione del mix utilizzato sia nei piumini letto, sia nei piumini moda, sia soprattutto nelle cuscinature degli imbottiti che vengono poi utilizzati dalle aziende di design di fascia alta del “Made in Italy”. Nell’installazione che ho progettato nella Galleria d’arte “The Pool Milano”, in via Santa Maria Fulcorina, abbiamo voluto rappresentare simbolicamente questi tre ambiti, mostrando i capi “In bianco”, quindi prima che vengano rivestiti con i tessuti d’arredo, così da spiegare anche la capacità sartoriale tutta italiana tipica di questo settore. Le piume sono in fondo materiali di scarto provenienti da allevamenti per uso alimentare certificati (sono escluse pratiche come lo spiumaggio a vivo e l’alimentazione forzata) e a fine vita possono essere usate come compost, in quanto il materiale è completamente naturale - e quindi non in mix con materiali sintetici come avviene in una fascia più economica. Un prodotto dalle grandi qualità di comfort e leggerezza e a zero impatto ambientale.

Il sistema di divani “Lovely” , novità per Busnelli, è un imbottito dalla forma morbida.

È un abbraccio visivo che invita a rilassarsi con naturalezza creando un’esperienza accogliente e di charme. È realizzato con attenzione all’ambiente: seduta e schienali sono facilmente smontabili, i rivestimenti sfoderabili, il poliuretano utilizza polioli biologici derivati dalla soia, per un ridotto impatto ambientale. È un prodotto versatile: le diverse piattaforme di seduta e i braccioli angolari o centrali si combinano tra loro per creare una varietà di configurazioni. Una flessibilità di progetto che per me è sempre elemento fondamentale.

I suoi vasi realizzati per “Sedimenti” hanno il carattere di opere d’arte. Uno è diverso dall’altro.

Sono presenti in questa edizione in due location: in Brera nel negozio Jucca, nella versione originale del prodotto disegnato 10 anni fa per IVV. Nel palazzo della Regione Lombardia, all’interno della mostra “Un passo avanti”, è invece presente il pezzo, in edizione limitata, che ho realizzato applicando la foglia d’oro sui ramo di sfalcio di vite della campagna toscana. Il design dei vasi Sedimenti nasce dall’idea di creare pezzi unici, come unica è la frasca di legno su cui viene soffiato il vetro, come unica l’applicazione della foglia oro, creando oggetti in bilico tra arte e savoir faire artigianale del maestro vetraio.

Tra le sue novità, anche l’amaca e i cuscini di “Up to sky”. In prodotti così comuni, come riesce il design a ricavare qualcosa di unico?

Il tema proposto dall’associazione “DcomeDesign” è stato quello del “design titanico” come momento di protagonismo al femminile. Questo tema mi ha affascinato però non tanto come affermazione personale, ma come possibilità di costruzione di un oggetto sociale: è grande perché lo possiamo usare insieme. Ho quindi pensato a un’amaca in versione oversize, realizzata con filati da riciclo per outdoor, in collaborazione con Pozzi Arturo spa, prestigiosa tessitura lecchese. Un’amaca che con il suo oscillare lieve tra la realtà e i sogni, si trasforma da esperienza individuale a luogo di condivisione. Un’innovazione quindi di uso del prodotto, di materiale, ma in fondo anche poetica: proviamo a stare con gli altri a un metro da terra, contemplando il cielo, respirando con calma, e vediamo l’effetto che fa.

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