
Economia / Como città
Venerdì 22 Agosto 2025
La formazione va a congresso. «Fiere ed eventi in crescita»
L’intervista Il mercato congressuale vale 12 miliardi, ma l’evoluzione è rapida ed è fondamentale l’aggiornamento continuo. La presidente di Federcongressi&Eventi: «Organizzazione, marketing e innovazione tecnologica i grandi temi»
Il nostro settore è caratterizzato dunque da un bisogno di formazione continua, ripetuta, essendo un settore in cui i grandi cambiamenti che stanno entrando in gioco sono molto importanti e impattano sui processi organizzativi, sulla relazione col cliente, sulle strategie che occorre mettere in campo».
Lo dice Gabriella Gentile, presidente di Federcongressi&Eventi, associazione della meeting industry italiana che aderisce a Federturismo-Confindustria, professionista del settore oltre che docente universitaria in due corsi in inglese sull’organizzazione di eventi business all’università di Bologna.
Ogni anno l’“Osservatorio italiano dei congressi e degli eventi” misura il mercato dei congressi e degli eventi business con numeri sulla quantità di eventi, sulla tipologia di clientela e sui trend di crescita. Numeri che nell’11ma edizione presentata a luglio nella sede Enit di Roma mostrano un mercato vivace che genera in Italia, indotto compreso, un valore economico complessivo di quasi 12 miliardi di euro. Dell’importanza di un settore estremamente impegnato sui temi della formazione in collaborazione con le università parliamo con
Qual è il giusto percorso formativo per un giovane che voglia inserirsi nel settore?
Quello dei congressi ed eventi business è un settore estremamente diversificato e composto da una filiera estremamente articolata. Si va dalle sedi congressuali agli alberghi congressuali, alle agenzie di organizzazione, alle aziende che forniscono servizi collaterali quali tecnologia, investimenti, catering, oltre a tutti quegli organismi che si occupano di destination marketing, i convention bureau. Non c’è dunque un percorso unico che comprende in modo complessivo la formazione rispetto all’ingresso nel settore. Percorsi diversi per i quali sia in ambito privato sia in ambito universitario esistono corsi che possono essere dedicati ai vari segmenti della filiera.
Tipicamente, il focus è soprattutto sull’organizzazione degli eventi e sul processo di marketing in relazione a come promuovere una destinazione che si vuole posizionata sul mercato congressuale. Questi i due grandi filoni all’interno dei quali i corsi, sia all’interno di master privati sia all’interno id percorsi universitari si concentrano. É un campo, quello formativo, su cui resta ancora molto da fare.
Perché è importante la collaborazione dell’associazione con le università?
Collaboriamo con le università perché quando nasce l’esigenza di costruire corsi dedicati a giovani che vogliono entrare nel nostro settore, tali corsi sono sempre più organizzati in modo tale da ospitare testimonianze di operatori e professionisti che concretamente lavorano nel settore, perché c’è necessità di una formazione molto pratica e non solo teorica. Senza dubbio è importante anche la formazione teorica presente anche nei master e nei corsi universitari, ma c’è bisogno di molta pratica.
Quali esigenze formative osserva nella sua attività di docente universitaria?
Per la mia esperienza di docente nei due corsi in inglese, che oggi vedono un pubblico non solo italiano ma anche europei ed extra europei molto importante vedo da parte dei giovani un’esigenza di apprendimento molto personalizzato con la necessità, ogni volta, di declinare il percorso formativo su misura avendo capito la classe, la provenienza e le caratteristiche dei ragazzi. Una necessità che va nella direzione di attivare in aula insegnamenti motivanti e partecipativi: le stesse cose che sono oggi caratteristica degli eventi lo sono anche nella formazione.
Federcongressi si occupa anche di iniziative di formazione rivolta all’esterno?
Come associazione che rappresenta il settore non facciamo formazione diretta all’esterno ma cerchiamo di fare certamente formazione di aggiornamento nei confronti dei nostri soci e nei confronti dei giovani che lavorano all’interno delle aziende associate.
Quali sono i progetti in corso?
Abbiamo il progetto Junior for training, che si rivolge ai giovani con esperienza lavorativa in corso nelle aziende del nostro da meno di cinque anni. Abbiamo inoltre il progetto Mentore, per giovani che desiderano entrare nel settore e che stanno magari studiando all’interno di master privati o corsi universitari tematiche legate al settore dei congressi e degli eventi. Con questo progetto che coinvolge circa 40 giovani ogni anno diamo loro la possibilità di partecipare alla nostra convention nazionale attraverso una selezione che realizziamo fra i diversi percorsi. In quell’occasione possono entrare in contatto diretto con gli operatori del settore e quindi an che entrare in un percorso di possibile selezione da parte di chi sta cercando nuove persone da inserire in azienda.
Federcongressi collabora anche con gli Istituti Tecnologici Superiori?
In questo momento abbiamo collaborazioni con master e con percorsi universitari, ma in realtà abbiamo in via di sviluppo nuovi progetti. Ad esempio, uno è dedicato a capire quali sono le professionalità emergenti nel nostro settore e quindi a capire quali sono i percorsi di formazione che sicuramente si rendono necessari. Sicuramente accanto al mondo universitario c’è anche la possibilità di andare a confrontarci con gli Its e avviare percorsi anche con loro. É uno dei nostri obiettivi, perché magari molte delle nostre professioni non sempre richiedono un percorso universitario.
Quali sono le professioni più innovative nel settore?
Stiamo sondando le possibilità date da tutto l’ambito dell’innovazione tecnologica e dell’intelligenza artificiale, ma il nostro è anche un settore in cui ha grande rilevanza lo sviluppo di soft skill in quanto il nostro è un settore dei servizi in cui la relazione col cliente è molto importante, come lo è la capacità di gestire gruppi, il tempo, lo stress. Sono tutte abilità che si aggiungono alle competenze tecniche e rispetto alle quali sono altrettanto importanti.
Come va oggi il mercato dei congressi e degli eventi?
É un mercato in crescita. Lo era già prima del Covid, ma subito dopo la ripartenza del post Covid c’è stato un rimbalzo molto forte ogni anno a due cifre nella crescita del numero di eventi business. Lo scorso luglio a Roma nella sede Enit abbiamo presentato l’undicesima edizione dell’Osservatorio Italiano dei Congressi ed Eventi, la ricerca promossa da Federcongressi&Eventi e realizzata dall’Aseri, l’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica.
I dati principali dicono che nel 2024 in italia sono stati realizzati 367.981 eventi, in aumento dell’8,2% rispetto al 2023. In crescita anche le due voci più significative per definire il valore di eventi e congressi, con 29.264.953 partecipanti (+7,8% rispetto al 2023) e 47.213.261 presenze (+12,9% rispetto al 2023). Considerando anche i benefici sull’indotto del settore, il complessivo del contributo economico diretto del comparto è di 11 miliardi 746 milioni di euro.
La diffusione della tecnologia e delle teleconferenze non ha indotto le aziende a tagliare sulle iniziative in presenza, anche dopo il Covid?
No. La tecnologia ci è servita nel periodo del Covid ma è stata anche l’occasione affinché il nostro settore si impegnasse a diventare ancora più competente sviluppando nuovi servizi. Quando è stato possibile ripartire l’esigenza è stata quella di tornare subito in presenza, che dà opportunità che dagli incontri virtuali non possono scaturire.
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