La maggioranza fa quadrato. Ai Comuni di confine 89 milioni

Frontalieri Accordo sulla mozione in consiglio regionale. Il Pd attacca:«Enti locali penalizzati»

La maggioranza che siede in Consiglio regionale ha trovato dopo una settimana la quadra sulla delicata (non tanto per l’applicazione in sé, quanto per gli aspetti politici ad essa connessi) vicenda dei ristorni dei frontalieri o meglio sulla quota di ristorni sulla cui destinazione il Governo ha aperto una riflessione, tenendo come livello base gli 89 milioni di euro destinati ai Comuni di confine.

Al testo iniziale che vedeva come prima firma la consigliera leghista Silvana Snider, si sono aggiunte le firme di Fratelli d’Italia. Il documento è stato sottoscritto anche da due consigliere comasche, Anna Dotti (Fratelli d’Italia) e Gigliola Spelzini (Lega).

In una nota Anna Dotti ha confermato che “la mozione rafforza le politiche a favore dei Comuni di confine”. “Si tratta di un passo decisivo verso una gestione più solida e programmabile delle risorse destinate ai nostri Comuni di frontiera - ha aggiunto la consigliera di Fratelli d’Italia -. Parliamo di territori che svolgono un ruolo essenziale per l’economia comasca”. A stretto giro è arrivato anche il commento di Silvana Snider (Lega) che nella nota a corredo delle mozione ha citato anche il presidente della Commissione Montagna Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia). «La mozione sottolinea l’importanza di assicurare che le risorse generate dai frontalieri siano destinate in modo stabile e coerente ai territori», la frase clou della nota congiunta. Gli 89 milioni di euro - corrispondente all’importo assicurato nell’anno 2019 - non si toccano. Anche se il dibattito non solo in Regione, ma anche (e soprattutto) a Roma sembra tutt’altro che concluso.

Di parere diametralmente opposto alla maggioranza il Partito Democratico, che con il consigliere comasco Angelo Orsenigo ha bocciato senza mezzi termini la mozione. «L’unica cosa su cui la maggioranza è compatta è togliere soldi che spettano ai Comuni», l’incipit della nota congiunta tra lo stesso Orsenigo e il consigliere dem varesino Samuele Astuti. «Fratelli d’Italia in particolare ha fatto due passi indietro rispetto alla sua prima formulazione, dove un punto ci trovava molto d’accordo ed era quello che sosteneva l’attribuzione dell’intera quota di ristorni ai Comuni per il 2026 - si legge ancora nella nota -. Nella nuova mozione, invece, l’eccedenza rispetto agli 89 milioni – ovvero la quota minima da attribuire ai Comuni prevista dall’accordo – viene indirizzata al “Fondo per lo sviluppo economico”, il potenziamento delle infrastrutture e il sostegno dei salari nelle zone di confine italo-elvetiche’, che ha già una sua fonte di finanziamento».

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