L’addio ad Agostoni, impresa e fede

Il lutto Se ne è andato a ottant’anni uno dei simboli della realtà sociale ed economica del territorio lariano. Era presidente di Confindustria Lecco-Sondrio e vice presidente della Icam, l’azienda con fabbrica a Orsenigo

Mondo dell’imprenditoria lariana in lutto: a ottant’anni è morto Plinio Agostoni. Era il vice presidente della Icam, l’azienda produttrice di cioccolato con fabbrica a Orsenigo, e presidente di Confindustria Lecco e Sondrio.

La sua storia personale e imprenditoriale aveva solide radici familiari. E come a voler replicare un’impronta di famiglia che gli arrivava da un industriale umanista come fu suo padre Silvio, fondatore di Icam, Plinio Agostoni stato un esempio di coerenza fra valori etici personali e azioni della propria vita. Erano numerosi i riferimenti di Plinio Agostoni, a quel padre «delle cui costruzioni geniali io, che ero giovanissimo quando lui è scomparso, mi rendo sempre più conto col passare degli anni», come aveva dichiarato in un’intervista alla Provincia.

Comunione e liberazione

Ingegnere elettrotecnico, esponente di vaglia della Compagnia delle Opere, riferimento territoriale del mondo di Comunione e Liberazione, fra i fondatori di Cooperativa Nuova Scuola e fondatore e presidente di Fondazione Brandolese attraverso la quale interveniva a tutto campo verso la società civile e la politica per le istanze a favore della scuola libera, Plinio Agostoni, classe 1943, entra in età adulta (nel 1989) nell’azienda di famiglia dopo aver maturato esperienza in Sae, grande multinazionale delle linee elettriche dov’è stato dirigente responsabile della progettazione.

Quello in Cl è stato un percorso iniziato con gli amici di sempre fra cui Giulio Boscagli, l’ex sindaco di Lecco scomparso di recente. Insieme erano stati giovani studenti in Gs-Gioventù studentesca, premessa di quella che dopo il 1968, al “campo” di Semogo presieduto dall’allora seminarista Angelo Scola sarebbe diventare la comunità adulta lecchese che in seguito si chiamerà Cl. Con Boscagli fu un’amicizia fondamentale tanto da far dire ad Agostoni che «la condivisione della vita nel suo aspetto di valore con Giulio ha fatto sì che la sua identità diventasse anche la mia». Terzo di sei figli, i suoi primi passi in azienda di Plinio Agostoni sono stati quelli di direttore della produzione e delegato alle relazioni esterne e sindacali, in una lunga strada che nel 2012 lo ha portato alla vicepresidenza di Icam, in parallelo con una mai interrotta attività nel sociale e nell’educazione. Fino a giugno 2022, con l’elezione a presidente di Confindustria Lecco e Sondrio.

Ruoli pubblici a parte, Agostoni ha avuto un passato giovanile che lo ha visto protagonista dell’atletica leggera, ex primatista italiano juniores, nel 1961, di salto in lungo. E anche quella dell’atletica per lui fu aria respirata in famiglia dal momento che l’Atletica Icam è stata un vivaio che ha sostenuto la crescita di tanti allievi.

Agostoni fu quindi una vera promessa che sfiorò i 7 metri del salto in lungo, fino a quando un incidente al ginocchio interruppe quella che forse sarebbe stata una vera carriera sportiva. Uno spirito agonistico che, sotto l’apparenza formale imposta poi dai ruoli della vita, gli è rimasto come marcato tratto di carattere.

Focus della sua vita erano la scuola e l’educazione, sempre in prima linea con ogni genere di amministrazione locale o nazionale nel sostenere l’importanza del ruolo paritario, dalla scuola d’infanzia alle superiori.

Un tratto, questo, portato fin dagli esordi come presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, dove aveva fatto delle iniziative legate all’ “education” la propria cifra fondamentale, unita a un perenne invito alla concretezza mai disgiunta da un progetto.

Una vita di impegno

Fra le sue caratteristiche fondamentali c’erano un incrollabile aspetto legato alla fede e un continuo riferimento a Don Giussani, della cui lezione Agostoni ha fatto un profondo tratto costitutivo della propria vita. Di don Giussani apprezzava (e replicava) fra l’altro il parlar chiaro, senza scorciatoie, il riferimento costante alla figura di Gesù e l’attenzione agli ultimi. Un aspetto, questo, che con la famiglia ha condiviso a fondo anche nell’idea di ruolo sociale d’impresa, con iniziative concrete costituendo e sostenendo cooperative di contadini nelle zone produttrici di cacao.

Chi gli è stato vicino sottolinea di lui, negli ultimi istanti di vita, il coraggio (anche fisico) che gli derivava dalla fede nella ferma volontà di vivere pienamente, accettando fino in fondo il decorso naturale della malattia, fino all’ultimo istante.

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