Legno-arredo, fattore incertezza: «Pesa il rincaro dei materiali»

Aumentano i costi All’orizzonte ostacoli anche per le attività non altamente energivore. Bellasio (Effebi): «In queste condizioni diventa difficile anche soltanto fare un preventivo»

Una situazione che sicuramente si patirà di riflesso, per i costi delle materie prime, innalzati, come tutto quanto, dall’impennata dei costi energetici. E, certo, facile che si dovrà limitare il consumo di gas, per evitare colpi pesantissimi. Resta complicato anche compilare i preventivi per i mesi futuri. Perché i costi per le imprese rischiano di essere ridefiniti. C’è comunque chi prova a essere ottimista, tra le aziende del legno arredo: non tutte hanno macchinari ad alto consumo. Nonostante tutto, si prova a tirare dritto in vista di quello che sarà, per tutti, un autunno, a vedere le quotazioni di questi giorni, parecchio difficile.

Marco Bellasio, Effebi Arredamenti, Cantù, cerca di intravedere la luce, oltre la cortina di nebbia che rende i prossimi mesi più o meno imperscrutabili. Non facile, per Bellasio, fare previsioni. Ma la sensazione è che non saranno certo mesi spensierati. Con i piedi ben piantati per terra, si dovrà cercare di tenere dritta la barra. Con il timone tra le mani ben saldo. Nella bufera.

I macchinari

Bellasio parte da un’analisi. «Da noi, i macchinari, non sono particolarmente energivori - dice - Il gas è un aspetto che riguarda solo il riscaldamento. L’elettricità, certamente, c’è. Tutti i nostri macchinari lavorano in modo elettrico, e anche noi siamo coinvolti sul discorso dei costi. In questo momento, parlando di questa situazione con i nostri fornitori di energia, non sanno darci delle indicazioni. Tutto è molto variabile. Nessuno riesce a dare indicazioni su cosa succederà. Ovviamente questo ci preoccupa. Anche per il semplice fatto che non è semplice ora fare dei preventivi».

Nel senso che anche soltanto il breve medio termine rischia di essere difficile da stimare. «Noi lavoriamo su progetti: oggi per i prossimi mesi. E già adesso è un problema. Non è semplice calcolare le singole voci. E per fortuna che da noi i costi dell’energia hanno un impatto sufficientemente limitato. Per questo dico che da noi i problemi potrebbero essere meno seri che in altre aziende dello stesso settore», afferma.

I costi

Ma quanto rischia il legno arredo? «Dipende da come i singoli imprenditori hanno strutturato la propria azienda. Da noi, l’unico modo è intervenire sul gas, e quindi sul riscaldamento, di cui eventualmente si ridurrà il consumo. Ma certo ai macchinari non si può rinunciare. Andrà peggio a chi ha in azienda lavorazioni di lucidatura con forni a gas: non potranno spegnere i forni. Come azienda, ci riforniamo da un fornitore che lavora in anticipo, e ci ha dato alcuni elementi per prevenire eventuali problemi. Qualcuno è stato più fortunato, e ha firmato in precedenza contratti bloccati e non avrà ripercussioni. A noi un contratto bloccato è scaduto a fine giugno. E ora i prezzi sono completamente diversi», dice.

Poi c’è il problema delle materie prime. «Ovviamente, per quanto ci riguarda, saremo coinvolti dagli aumenti dei prezzi sul materiale dei nostri fornitori - evidenzia - Perché il problema dei costi, con i rincari energetici, non è relativo solamente all’uso interno. Ma ha ripercussioni su tutto il resto, anche sui materiali. Si lavora sui listini: se aumentano i listini, dobbiamo adeguarci. Ma per ora non ci sono, in questo caso, prezzi triplicati». La sfida sarà come rimanere dentro prezzi da mercato. «Il nostro è un mercato sufficientemente competitivo», dice. Anche se il problema è generalizzato, si potrà provare a navigare, insieme ad altri, nella tempesta prevista per l’autunno. Nel tentativo di uscirne.

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