Economia / Lago e valli
Venerdì 21 Novembre 2025
Il post su LinkedIn che ha fatto boom: «Cerco sognatori realisti»
Lavoro L’annuncio di Samuele Finizio per un direttore di albergo. «L’investimento migliore è nelle aspirazioni e nel coraggio delle persone»
Carate Urio
Nel panorama del recruiting, spesso ingessato da requisiti formali e procedure standard, l’annuncio lanciato da Samuele Finizio, proprietario dell’Hotel Ristorante Orso Bruno a Carate Urio, è una sorta di manifesto. Nel post su LinkedIn per una posizione dirigenziale più che un cv impeccabile, l’imprenditore ha sottolineato la necessità di un’autentica vocazione, un “sogno grande”.
Emblematico il titolo dell’annuncio “Cercasi persona con sogni grandi (ma ben piantati a terra)” che ha subito raccolto centinaia di candidature, dimostrando che la strategia non è stata solo efficace, ma ha intercettato un bisogno profondo nel mercato del lavoro: la ricerca di un progetto di vita, non di un semplice impiego.
Essenza motivazionale
La singolarità dell’approccio di Finizio risiede nell’aver bypassato i filtri tradizionali per andare dritto all’essenza motivazionale. Non la ricerca di un manager, in senso tradizionale, ma un futuro partner che percepisca l’ospitalità come una “vera missione”.
«Non sto cercando un dipendente» specifica Finizio, ma qualcuno che «sogna di gestire un piccolo hotel con ristorante e che finora non ha avuto la possibilità (o il coraggio) di farlo». Questo appello diretto alla passione inespressa ha funzionato come un potentissimo magnete per l’auto-selezione. Chi ha risposto non lo ha fatto per disperazione, ma per una profonda identificazione con l’obiettivo di «costruire qualcosa che resti nel tempo».
L’annuncio non si concentra sulle esperienze pregresse, ma sulle qualità umane: «Cerco una persona che non ha paura delle responsabilità, sa rimboccarsi le maniche e guidare con l’esempio». Skills essenziali in una piccola struttura in cui il direttore è talvolta il primo dei camerieri in sala, oppure il primo degli operatori a gestire partenza e arrivo degli ospiti.
La prima richiesta contenuta nel post, non a caso, non era tecnica, ma caratteriale. Come chiosa lo stesso Finizio: «Non mi interessa solo il cv, ma la persona dietro di esso».
Ciò che eleva questa offerta al di sopra della media è la sua struttura di crescita. Finizio propone un cammino a tappe che parte dall’operatività quotidiana e mira alla piena autonomia gestionale, garantendo «affiancamento reale, sul campo» e «autonomia crescente».
Il culmine di questo percorso non è una promozione, ma una partnership societaria. L’imprenditore è chiaro: ciò che viene proposto «è un progetto di crescita reale». La prospettiva di «entrare nel progetto anche societariamente, col tempo» trasforma il ruolo da dipendenza a comproprietà potenziale. Questo è il vero game changer: il candidato ideale è invitato a prendersi cura della struttura «come se fosse sua», perché, con il tempo, potrebbe esserlo davvero.
In un settore come l’Ho.Re.Ca., spesso criticato per la precarietà e la scarsa valorizzazione del personale, questo modello di delega e partecipazione progressiva è un potente strumento di retention e di motivazione intrinseca. Il candidato non lavora per lo stipendio, ma per realizzare un sogno concreto, guidato dalla promessa di un «ambiente sincero, dove contano più le persone che i titoli».
Il successo
La strategia dell’imprenditore comasco è anche una risposta efficace alla cronica carenza di personale qualificato e motivato nel settore alberghiero. Invece di competere sul salario o sui titoli, l’imprenditore compete sulla visione e sui valori.
Il successo in termini di centinaia di risposte dimostra che esiste un vasto bacino di talenti con “piedi ben piantati a terra” – persone disposte al lavoro duro e operativo iniziale – che cercano un trampolino di lancio verso una carriera imprenditoriale. L’annuncio di Samuele Finizio si configura, quindi, come un manifesto per un nuovo modo di fare impresa: un modello che dimostra che, nell’ospitalità, l’investimento più saggio non è solo nelle strutture, ma nelle aspirazioni e nel coraggio delle persone.
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