Reddito di cittadinanza. Confermato il sussidio solo a 560 nuclei familiari

Per 1.140 altri beneficiari scatterà l’obbligo di attivazione dei percorsi lavoro

Sono complessivamente 1.700 persone che in provincia di Como percepiscono attualmente il Reddito di cittadinanza.

Lunedì, con il decreto del Governo del 1° maggio, questa grande platea di beneficiari è stata divisa in due gruppi: 1.140 persone sono nell’obbligo di seguire percorsi di attivazione per il lavoro, anche attraverso corsi di formazione, per poter accedere a un posto che saranno tenuti ad accettare, pena il decadere del sostegno. Restano, secondo i dati dell’Osservatorio del mercato del lavoro della provincia di Como, altre 560 persone che continueranno a ricevere l’assegno di inclusione perché ritenuti fragili, non idonei al lavoro o perché hanno persona disabile a carico.

A questo gruppo di comaschi nulla sarà più chiesto dal Centro per l’impiego e il sostegno del reddito sarà dato a fondo perduto.

Non si tratta quindi di una riforma che modifica quanto già avviato, ma di un intervento in continuità che fa chiarezza tra chi è destinato a non riuscire mai a entrare nel mondo del lavoro e chi invece va supportato perché invece trovi una posizione.

«Per il nostro lavoro, già avviato da tempo, non cambierò molto. Piuttosto forse alleggerirà quel carico relativo alle persone molto fragili che hanno più un bisogno sociale ampio che una necessità di sola inclusione lavorativa – spiega Umberto Ballabio, al vertice del Centro per l’impiego di Como e provincia – si tratta ancora di verificare i testi definitivi, ma penso che la proposta si allinei con quanto stiamo già facendo attraverso il programma GOL per la fase di accompagnamento al lavoro delle persone occupabili».

Se prima del decreto i 1.700 percettori di reddito di Como erano un unico flusso, adesso è distinto in due categorie: occupabili (1.140) e non (560). «Quello che cambia è l’approccio politico sul tema dell’occupazione – conclude Ballabio – ma la linea programmatica non è modificata e su quella continueremo le azioni di accompagnamento al lavoro».

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