RistorExpo, il food non sostenibile

La rassegna Venticinquesima edizione da domenica a Lariofiere con un titolo provocatorio sul green Ciceri: «Nel settore la sostenibilità rischia di ridursi a un marchio. Il tema è ambientale, sociale ed economico»

Si apre domenica a Lariofiere la venticinquesima edizione di RistorExpo, il salone dedicato ai professionisti della ristorazione. Il tema conduttore sarà “l’enogastronomia non sostenibile”, una provocazione per discutere di come la sostenibilità vada coniugata oggi nel mondo del food. Attesi 203 espositori, in programma convegni, show cooking e concorsi per i ragazzi delle scuole.

RistorExpo sarà visitabile da domenica 5 a mercoledì 8 marzo, dalle 10 alle 18.30. La nuova edizione è stata presentata ieri mattina all’ospedale Fatebenefratelli di Erba: «Lariofiere ci ha scelti come charity partner - ha spiegato il direttore di struttura Damiano Rivolta - per sostenere i nostri progetti di accoglienza e ospitalità». Valori ben raccontati da fra Giancarlo Lapic, segretario della Provincia Lombardo Veneta dei Fatebenefratelli.

Fabio Dadati, presidente di Lariofiere e imprenditore del settore alberghiero, vede in RistorExpo un momento di confronto. «Avremo con noi oltre 200 aziende, ma anche tante scuole e protagonisti del settore. Il salone è un marketplace, ma anche uno spazio di dialogo per capire come rendere sostenibile la ristorazione e come tornare ad attrarre giovani pronti a lavorare nei ristoranti e negli alberghi».

Giovanni Ciceri, presidente di Confcommercio Como e ideatore di RistorExpo, ha spiegato il senso dello slogan che caratterizza il salone. «Parlare di enogastronomia non sostenibile è una provocazione, in un periodo in cui la parola sostenibilità è ovunque, talmente pervasiva da aver quasi perso significato. Sostenibilità è invece un termine importante, una scelta che per molti operatori della ristorazione comporta fatica e difficoltà».

Nel mondo dell’enogastronomia, secondo Ciceri, «la sostenibilità rischia di ridursi a un marchio e a una procedura amministrativa. L’obiettivo è interrogarci sul vero significato della parola declinata dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico. Ci chiederemo infine se un’azienda di piccole dimensioni possa davvero riuscire a rispondere a tutti gli adempimenti di natura amministrativa previsti per potersi definire sostenibile».

Tra i curatori di RistorExpo c’è Giacomo Mojoli. «La sostenibilità è ormai un prerequisito, un dato di fatto: non andrebbe neanche più sottolineato che quello che facciamo in ristorazione ha un valore di sostenibilità».

Oltre il marketing

RistorExpo è sostenuta da Confcommercio e Fipe. «Parliamo di sostenibilità - ha detto Graziano Monetti, direttore di Confcommercio Como - ma facciamolo a tutto tondo, affrontando anche quella sociale ed economica. Questa parola non deve trasformarsi in un’operazione commerciale e di marketing».

Per Marco Caterisano, presidente della Fipe Lecco, «le imprese del settore stanno attraversando ancora un momento difficile, le chiusure del 2022 sono state il doppio rispetto a quelle del 2021. Sostenibilità è anche fare i conti con la diminuzione della marginalità per l’inflazione, per i costi energetici e delle materie prime».

© RIPRODUZIONE RISERVATA