«Risultati su turismo, sostenibilità e terzo settore. Deluso dalla politica»

Marco Galimberti, presidente della Camera di commercio Como-Lecco: «Poche risposte sulle infrastrutture. Il futuro? Ora torno in azienda»

C’è la convinzione di avere ottenuto risultati significativi su temi come il turismo. la sostenibilità, il terzo settore. E insieme un po’ di delusione per non avere avuto dalla politica le risposte attese in particolare sulle infrastrutture. In generale però Marco Galimberti, primo presidente della Camera di commercio Como-Lecco, è soprattutto orgoglioso di avere creato un’istituzione di riferimento per tutta l’area lariana superando le logiche di campanile.

Presidente Galimberti, qual è la sua personale valutazione del lavoro svolto in questi anni?

Alle spalle abbiamo un mandato impegnativo, molto sfidante perché si è trattato dell’avvio di un percorso tutto da costruire nelle relazioni all’interno e all’esterno. Un progetto di governo dell’istituzione iniziato da Confindustria, Confartigianato e Confcommercio, che ringrazio per la fiducia, e che poi è stato naturalmente condiviso dalle altre associazioni. Trattandosi di un’aggregazione imposta dalla normativa, non era scontato trovare l’unità di intenti che ho registrato in seno al consiglio. Abbiamo lavorato molto, sempre con il sostegno della prefettura e delle forze dell’ordine che che ringrazio.

All’interno come è stato vissuto il percorso dell’unificazione?

In un primo momento, il personale è stato un po’ spiazzato dalla nuova realtà, poi devo dire che, grazie anche all’ottimo lavoro del segretario generale, c’è stata grande condivisione anche su questo fronte. Stiamo parlando di una novantina di persone (compresa la decina di collaboratori dell’azienda speciale) che oggi si sente “figlia” di una sola Camera di commercio. Nella riorganizzazione l’ente ha mantenuto la stessa presenza sui territori (Como, Lecco e Cantù) e realizzato importanti economie di scala sulle figure di staff (segreterie, provveditorati, ufficio acquisti, ufficio personale, ragioneria) che ci hanno permesso di aumentare l’operatività al servizio delle imprese.

Quanto l’emergenza pandemica ha condizionato i progetti del mandato?

La pandemia ha pesantemente impattato. La mia elezione risale al marzo del 2019, un anno dopo è iniziata l’emergenza. La Camera non ha mai smesso di operare dal punto di vista tecnico ed in quella fase di estrema difficoltà, è stata un costante riferimento per le aziende, va da sé però che, dal punto di vista politico c’è stato un “buco” di un paio di anni.

Qual è stata l’entità dei sostegni erogati alle imprese?

Qualche giorno fa, la giunta ha approvato il bilancio di esercizio relativo al 2023 e lo ha trasmesso al futuro consiglio. Ora, se guardo all’intero arco del mandato, posso dire che la Camera è nata da due enti sani e solidi, ma posso dire non senza soddisfazione che oggi la Camera che consegno ai successori ha indici patrimoniali e di liquidità migliori dell’avvio. E questo nonostante un volume di investimenti a favore delle imprese particolarmente importante visto che abbiamo attraverso una fase drammatica come l’emergenza Covid.

Giusto accettare la regola dell’alternanza al vertice dell’ente?

In una fase iniziale ha una sua logica. Anche i segnali contano in un’ottica di equilibrio territoriale e del resto è stata mia cura durante il mandato, alternare di prassi la sede delle riunioni di giunta e consiglio. Spero che via via si rafforzi una visione unitaria e si possa con il tempo superare anche questa regola non scritta dell’alternanza. Per parte mia posso assicurare che in questi cinque anni di mandato in una giunta composta da quattro comaschi e quattro lecchesi, non ho mai avvertito una presa di posizione degli uni o degli altri legata a logiche di appartenenza territoriale. Gli enti pubblici del resto parlano attraverso le delibere ed è significativo il livello di unanimità registrato a livello di giunta e consiglio. Questa è la dimostrazione che quando ci si occupa degli interessi delle imprese, prevalgono capacità di fare sintesi e visione unitaria del territorio, da Uggiate Trevano a Colico.

Quali sono i risultati più significativi raggiunti in questo mandato?

Ce ne sono diversi. Cito il tema del turismo su cui la Camera ha svolto un ruolo di primo piano, in una prima fase a livello di promozione (il settore andava rilanciato dopo lo stop della pandemia), poi abbiamo affrontato il tema della gestione degli arrivi per raggiungere un equilibrio tra esigenze dei turisti e qualità di vita dei residenti. Un altro tema di cui sono orgoglioso dei risultati raggiunti è la sostenibilità su cui la nostra Camera ha svolto un ruolo di cabina di regia rispetto alle altre istituzioni locali e ha messo a disposizione delle imprese diversi strumenti per crescere su questo terreno, su tutti cito il report semplificato di sostenibilità progettato per venire incontro alle micro, piccole e medie imprese della nostra area. Un percorso da cui è derivato l’avvio di un vero e proprio network di sostenibilità allargato a tutto il territorio. E infine terzo tema chiave del mio mandato è stata l’attenzione riposta al terzo settore a cui è stata dedicata una commissione ad hoc ed i riscontri, in particolare dal mondo della cooperazione, sono stati importanti.

E quale è stata la delusione maggiore?

Mi sarei aspettato qualche risposta in più alle azioni che abbiamo fatto, in particolare attraverso il tavolo per la competitività. Sulle infrastrutture (nel caso di Como il secondo lotto delle tangenziali, nel caso di Lecco la 36 e la Lecco-Bergamo) la politica non ha dato le risposte attese.

Ha pagato la strategia sulle società partecipate?

Abbiamo sostenuto le nostre partecipate con azioni concrete. Penso alla ricapitalizzazione di Villa Erba, che poi è stata ripagata da risultati molto importanti; penso all’aumento di capitale di Lariofiere che, soprattutto in ambito congressuale, ha potenzialità straordinarie e che ora ha raggiunto un solido equilibro anche a livello di bilancio. Non da ultimo cito ComoNext dove si è deciso di trasformare le nostre obbligazioni in aumento di capitale per dare modo alla società di svolgere in modo compiuto il ruolo di riferimento per l’economia locale in materia di innovazione. Accanto a queste realtà, la Camera si è impegnata a proseguire gli impegni in Fondazione Volta, Univerlecco e il Museo della Seta. Si tratta di realtà che, ognuna nel proprio campo operativo, contribuiscono in maniera rilevante allo sviluppo economico e sociale del territorio.

Cosa pensa del polo per la formazione tecnica sostenuto dalla Provincia di Como?

Sono a favore e non potrebbe essere diversamente perché se noi oggi facciamo una scaletta delle priorità delle imprese, la carenza di personale è di sicuro al primo posto. Questo progetto può accentrare ciò che c’è già in questo ambito, sviluppare nuovi indirizzi formativi, ma in prospettiva anche candidarsi a diventare un polo di eccellenza capace di attrarre giovani anche dall’estero.

Quali sono gli step del passaggio di consegne?

Giunta e consiglio si sono riuniti per l’ultima seduta. Il 23 aprile, ma l’indicazione non è ufficiale perché siamo in attesa del decreto regionale, ci sarà la prima seduta del nuovo consiglio e il primo punto all’ordine del giorno sarà l’elezione del presidente.

E in futuro? Continuerà il suo impegno nella vita pubblica?

Non ho nemmeno avuto il tempo di pensarci, di certo ho la necessità di rientrare in azienda e questa in questo momento è la mia priorità; in futuro vedremo se ci saranno le condizioni per poterci pensare.

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