«Sugli investimenti c’è un effetto tassi. Ma niente allarmi»

Costo denaro Giovanni Pontiggia, Bcc Brianza e Laghi: «Si avverte un calo dei prestiti a imprese e famiglie. Resta la solidità del tessuto di piccole e medie ditte»

«In questo momento non abbiamo motivi particolari di preoccupazione. Di certo, tuttavia, ci poniamo il problema di ciò che si prospetta sui prossimi mesi».

Afferma Giovanni Pontiggia, presidente della Bcc Brianza e Laghi sugli effetti dei tassi di interesse sui finanziamenti bancari a imprese e famiglie e anche circa il calo delle richieste soprattutto dalle piccole imprese, target importante delle banche di territorio.

In generale il costo del denaro frena prestiti bancari e investimenti delle imprese. Già il rapporto mensile Abi di novembre 2023 registrava nuovi cali (-3,6%) nei prestiti bancari a famiglie e imprese, tendenza confermata in accelerazione a gennaio dalla Banca d’Italia che nel documento su “Banche e moneta” segnalava un calo del 2,6% sui dodici mesi nei prestiti ai privati: per le famiglie il calo è stato dell’1,3%, ma quelli alle imprese hanno toccato il -4%. Così come sui dodici mesi sono calati del 2% i depositi del settore privato. Inoltre, nel dodicesimo rapporto sulla competitività dei settori produttivi l’Istat ricorda che se anche quest’anno il costo del denaro restasse ai livelli del 2022-2023 il 25% delle imprese italiane andrebbe incontro a sofferenza finanziaria.

«Da parte della nostra clientela non abbiamo segnalazioni di particolari nuove problematiche – afferma Pontiggia -. Ricordo che siamo in un’economia rispettosa di piccole e medie imprese, come banca di territorio abbiamo una conoscenza diretta dei clienti. Riaffermiamo - prosegue Pontiggia - anche in questo periodo il nostro ruolo di banca locale che li affianca. Tuttavia anche noi vediamo che c’è una flessione, una scarsità di richieste di finanziamento da parte delle aziende».

Un dato, questo, che Pontiggia legge in due modi: «Da un lato è possibile che le persone siano in attesa di un calo degli interessi, per cui preferiscono fare investimenti legati alla liquidità a loro disposizione, quindi senza ricorrere al credito; dall’altro c’è l’effetto dell’incertezza dei mercati alla luce di quello che sta accadendo nel mondo, perciò “anche se non viene detto espressamente, di certo i timori ci sono soprattutto in una nazione come l’Italia che sull’esportazione costruisce tutto il suo sviluppo», sottolinea Pontiggia.

In grande prevalenza, aggiunge, le aziende si aspettano il calo del costo del denaro, «dato fondamentale per avere una ripresa solida degli investimenti. Fino al prossimo anno non ci aspettiamo un’esplosione di richieste di finanziamento. E non dimentichiamo che specialmente in Italia gli avvenimenti politici influiscono molto sull’umore degli imprenditori: questo continuo essere legati ai risultati elettorali induce prudenza».

Circa le aspettative sul calo dei tassi di interesse Pontiggia ricorda di aver «sempre ritenuto che avrebbero iniziato a scendere dopo la metà del 2024, ed è la previsione oggi prevalente. Da giugno potremo iniziare a vedere una riduzione. Tuttavia in tema di mutui casa stiamo vedendo che la politica messa in atto dal nostro istituto di credito sta dando buoni risultati, i mutui prima casa stanno tenendo, anche se non con i ritmi degli ultimi due anni. Nelle scelte di acquisto di una casa i clienti guardano alla qualità e agli importi da finanziare: non partono più a spron battuto con grandi investimenti, dosano meglio le proprie possibilità».

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