Svizzera, 1.800 posti di lavoro ritrovati
Ma in Ticino la disoccupazione è al 4%

Il quadro migliora rispetto al mese scorso, l’incremento sul 2020 però resta all’1,1%. Positivo l’impatto dei due miliardi e mezzo di franchi investiti sulla cassa integrazione

Ci sono quasi mille disoccupati in più in Ticino dopo dodici lunghi mesi di pandemia. Un dato, quello fornito ieri dalla Segreteria di Stato dell’Economia (la Seco), che si presta a diverse chiavi di lettura.

La prima è che comunque il ricorso massiccio al lavoro ridotto, l’omologo della nostra cassa integrazione, rifinanziato qualche tempo fa da Berna con altri 2 miliardi e mezzo di franchi, sta evitando il ricorso su larga scala ai licenziamenti. La seconda chiave di lettura riguarda il fatto che a febbraio il Ticino si è collocato al nono posto tra i Cantoni con la percentuale maggiore di disoccupati, con un tasso di disoccupazione pari al 4% (+0,6%) su base annua, lontano dal 5,7% registrato a Ginevra e Giura. In Canton Ticino, si contavano al 28 febbraio 6.880 disoccupati, vale a dire 987 in più rispetto a dodici mesi or sono, ma 88 in meno in base a numeri e percentuali registrate al 31 gennaio.

Il calo minimo su base mensile

Presto però per parlare di mini ripresa, anche perché ad oggi il segmento della ristorazione - che occupa un ruolo di prim’ordine all’interno del Pil cantonale - è ancora fermo al palo (venerdì il Consiglio federale invierà ai Cantoni una bozza con il cronoprogramma per le riaperture). In base ai numeri forniti dalla segreteria di Stato dell’Economia, la disoccupazione in Svizzera è calata di uno 0,1% su base mensile, ma rispetto al febbraio 2020 si è attestata su un preoccupante +1.1%.

Le cifre del lavoro “ridotto”

In un mese, ben 1.800 persone non figurano più negli elenchi dei disoccupati, dopo che a fine gennaio la disoccupazione nei 26 Cantoni svizzeri aveva toccato il picco da 10 anni a questa parte.

Il conto pagato alla pandemia resta comunque pesante, considerato che ad oggi 50.131 persone in più - rispetto al 2020 - sono in cerca di lavoro. Resta sempre, rispetto a numeri e percentuali, una polemica tutta rossocrociata relativa agli indici di riferimento.

I dati diffusi dalla Seco si basano sulle rilevazioni degli uffici regionali di collocamento, mentre di ben altro tenore sono i numeri che fanno riferimento all’indice internazionale Ilo, in base al quale la disoccupazione in Svizzera si attesta al 4,9%, secondo l’ultima rilevazione dello scorso dicembre.

Sempre ieri, la Segreteria di Stato dell’Economia ha pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto - citato poc’anzi - per il mese di dicembre (ultimo dato disponibile): ha colpito 293.678 persone, ovvero 2.914 in meno (-1%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende interessate è aumentato di 365 unità (+1%) portandosi a 34.667. Il numero delle ore di lavoro perse è calato di 0,6 milioni (-3%), per un totale di 18,6 milioni di ore. Nel corrispondente periodo dell’anno prima (dicembre 2019) erano state registrate 154.535 ore perse, ripartite su 3.279 persone in 152 aziende. Sempre in dicembre 2123 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA