Tasse e imprese, la pressione è al 52,5%. Si lavora per il Fisco duecento giorni

La ricerca Le piccole e medie imprese iniziano a guadagnare soltanto dal 10 luglio. È quanto emerge dai dati Cna sulla città di Como: «Ora aspettiamo la legge di riforma»

Pmi e fisco, a Como si finisce di pagare le tasse il 10 luglio. Sulle imprese del capoluogo grava un’aliquota fiscale totale del 52,5%. Si tratta della total tax rate che misura in percentuale la somma di tutte le imposte e i contributi obbligatori a carico delle imprese e applicate ai profitti commerciali, rispetto ai profitti complessivi.

Tra Bolzano e Agrigento

Le pmi comasche nel 2022 hanno iniziato a guadagnare a partire dal 10 luglio, quello che viene definito il tax free day, il giorno di liberazione fiscale. Sull’arco dell’anno dunque, 192 giorni di lavoro sono serviti per pagare le tasse. I numeri sono contenuti nell’Osservatorio Cna «Comune che vai fisco che trovi». Como si trova esattamente a metà della classifica dei capoluoghi più o meno vessati dall’imposizione fiscale, occupa infatti la 59esima posizione su 114 Comuni analizzati. «Si finisce di pagare le tasse e si inizia a guadagnare il 10 luglio e il dato in sé è terrificante, però risulta equidistante da Bolzano e Agrigento, rispettivamente il Comune dove si termina prima di lavorare per pagare le tasse, 18 giugno, e quello dove si termina più in là nel tempo, 30 luglio – spiega Pasquale Diodato, presidente Cna Lario Brianza - Rispetto ai capoluoghi lombardi Lecco sta peggio, 73esimo posto, come Pavia e Monza Brianza, mentre Bergamo, Lodi e soprattutto Sondrio che entra all’ottavo posto nella classifica dei 10 migliori, hanno una pressione fiscale inferiore».

A Lecco l’aliquota fiscale totale è del 53%, il tax free day è stato l’11 luglio, mentre a Sondrio la total tax rate è del 50,2% e il giorno di liberazione fiscale il 4 luglio. A livello nazionale, facendo una media, il tax free day nel 2022 è stato il 10 luglio, in netto anticipo rispetto al 2021 fissato per il 7 agosto.

«A Como la pressione della tassazione comunale è rimasta invariata negli ultimi anni attestandosi intorno al 14% e quella regionale, in previsione, dovrebbe ridursi – prosegue Diodato - C’è da aggiungere che il Disegno di legge delega per la riforma del sistema fiscale all’esame del Parlamento, propone una rivisitazione radicale del sistema fiscale come stimolo alla produttività e alla crescita delle imprese, andando nella direzione da tempo segnata da Cna nei precedenti rapporti dell’Osservatorio. Di questa riforma apprezziamo la semplificazione e il contrasto all’evasione attraverso sistemi di compliance e nella volontà di riduzione dell’Irpef».

La situazione nel capoluogo

L’aliquota fiscale che pesa sulle pmi di Como, il 52,5%, è così composta: 37,6% incidenza erario e Ivs (contributo Inps Invalidità vecchiaia e superstiti); 0,9% incidenza regionale; 14% incidenza comunale. Nel 2021 e nel 2020 era al 59,9%, nel 2019 al 60,5%. La ricerca traccia anche i dati contabili e strutturali dell’impresa tipo con sede a Como: 431mila euro di ricavi, 165mila euro il costo del personale (calcolato su quattro operai e un impiegato), 160mila euro il costo del venduto, 56mila euro di altri costi e ammortamenti, 50mila euro il reddito d’impresa, 350 metri quadri la superficie media di un laboratorio artigiano (per un valore commerciale di 250mila euro), 175 metri quadri la grandezza media di un negozio (per un valore commerciale sempre di 250mila euro).

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