Tessitura: fatturato in calo, migliora il saldo con l’estero

In frenata nel 2023 rispetto ai due anni precedenti, la tessitura italiana, secondo le stime elaborate dall’ufficio economico di Sistema moda Italia

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In frenata nel 2023 rispetto ai due anni precedenti, la tessitura italiana, secondo le stime elaborate dall’ufficio economico di Sistema moda Italia, si colloca comunque a livelli superiori rispetto al 2019.

Nel 2023, il fatturato si attesta a oltre 7,7 miliardi di euro (-2,5%) sul 2022, ma +2,2% sul 2019. Nel suo insieme, il tessile concorre per il 12% al fatturato generato dal complesso della filiera Tessile-abbigliamento

Nel 2023 è stato ottimo l’andamento della bilancia commerciale del comparto tessile con un saldo positivo di oltre 2,4 miliardi di euro, dovuto soprattutto al forte calo delle importazioni (-16,8% sul 2022), che si attestano su circa 1,95 miliardi di euro. In particolare, l’import dei tessuti di in seta cala del -29,8%.

Pur in negativo con -2,7% sul 2022, le esportazioni realizzano un fatturato di 4,4 miliardi di euro: il secondo miglior risultato degli ultimi sette anni. Nei primi nove mesi del 2023, l’aggregato Cina e Hong Kong, con un totale di circa 241 milioni di euro di tessuti importati dall’Italia, si conferma come primo mercato per la tessitura italiana. Considerate singolarmente, la Cina (-3,2%) si colloca al terzo posto, dietro a Francia (+ 0,3%) e Germania (+ 0,1%), mentre Hong Kong (-22,5%) scivola in sedicesima posizione.

Per quanto riguarda i tessuti importati in Italia va segnalata l’elevata concentrazione della provenienza Extra-Ue (68,0%), di cui oltre il 51% è rappresentato da tessuti provenienti da Cina, Turchia e Pakistan.

Considerando la penisola iberica, le vendite dirette in Spagna registrano un lieve incremento (+0,2%) e quelle in Portogallo assistono a una crescita del +9,4%. Guardando sempre ai top market, gli Usa mostrano una consistente flessione (-26,7%).

Nel periodo gennaio-settembre 2023, è risultato in crescita l’export del tessuto laniero pettinato (+23,0%), seguito dai tessuti linieri (+8,4%), dal tessuto in pura seta (+3,0%) e dal tessuto laniero cardato +0,8%.

Le attese sulla prima parte del 2024 risultano improntate alla cautela. Le aziende italiane di tessitura si trovano ad operare oggi in un contesto economico che vede, dopo mesi caratterizzati da un’inflazione senza precedenti, il rallentamento di molte importanti economie e un clima di sempre maggior incertezza, in uno scenario internazionale minacciato da diversi conflitti.

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