Turismo nel Comasco. Nel 2023 un milione di presenze in più

Il bilancio Nella nostra provincia sono state 4,8 milioni e hanno registrato una crescita del 20% rispetto al 2019. L’assessore Mazzali: «E anche nel 2024 attese positive»

Un milione di pernottamenti in più sul Lago di Como nel 2023. Sono i dati che, a chiusura di anno turistico, evidenziano un’importante crescita dei flussi turistici per la provincia di Como. Si sono registrati infatti circa 4,8 milioni di pernottamenti nel 2023, rispetto ai 3,8 milioni registrati nel 2019, anno di riferimento per il turismo perché antecedente alla crisi del 2020 e 2021.

Si tratta di una crescita di oltre il 20% rispetto al 2019 che pure fu un anno ottimo per l’incoming.

La crescita turistica è trainata dagli stranieri, che rappresentano oltre l’85% del totale delle presenze secondo i dati forniti dall’Osservatorio regionale del turismo e dell’attrattività di Regione Lombardia in capo all’assessore Mazzali e alla Giunta regionale.

«La Lombardia ha appena chiuso un anno turistico d’oro, oltre ogni previsione, con il lago di Como tra le “superstar” dell’attrattività internazionale, tra cui spiccano americani (21,70%) e tedeschi (10,13%) - ha dichiarato Barbara Mazzali, assessore a Turismo, moda e marketing territoriale di Regione Lombardia - Como, Cernobbio, Bellagio e Menaggio sono solo alcuni dei luoghi che offrono cultura, shopping, storia, enogastronomia e percorsi turistici straordinari. Il territorio lariano è anche caratterizzato da strutture ricettive di prim’ordine che contribuiscono a regalare ai turisti giorni indimenticabili sul nostro splendido lago».

Il vero “salto” quantitativo la provincia di Como lo ha fatto nel 2022, raggiungendo una capacità ricettiva di 5.443 strutture, secondo i dati di Polis Lombardia, e registrando un numero di presenze complessive che hanno sfiorato i 4 milioni (3.975.524) con un tasso di occupazione medio dei posti letto del 18,24%.

Solo che un anno prima, nel 2021, le strutture ricettive erano 4.372, le presenze tre milioni e mezzo e il tasso di occupazione del 17,86%.

Il 2020 non fa storia, viste le chiusure non è stato raggiunto neanche il milione e mezzo di presenze e il tasso di occupaizone era del 7%.

Diverso il 2019 quando le strutture ricettive erano molte meno, 3.869, che però, con 3milioni e 800mila presenze, garantivano un tasso di occupaizone di oltre il 20%, superiore all’attuale.

Se Como quest’anno si è distinta anche a livello regionale, in generale tutto il sistema lombardo ha raccolto ottimi riscontri, lo dimostrano anche i risultati delle località di montagna nel corso di questa stagione invernale. Nel periodo natalizio le montagne della Valtellina hanno raggiunto un livello di occupazione medio che ha sfiorato il 96%. «Anche le previsioni del 2024 sono molto positive – ha precisato l’assessore Mazzali - l’analisi dei prezzi e delle prenotazioni sulle piattaforme on-line evidenzia un allungamento delle stagioni turistiche, rilevato dai prezzi delle offerte e un livello di prenotazioni già superiore rispetto all’andamento del 2023. Questo trend conferma inoltre l’attenzione delle nostre destinazioni verso una migliore distribuzione dei flussi turistici, per contenere il fenomeno dell’overtourism».

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