Giulietta e Romeo, processo assurdo

La storia Due attori all’epoca minorenni - lei aveva appena 15 anni e lui 16 - e una richiesta di risarcimento del valore di 500 milioni di dollari. La ragione? Nella versione cinematografica della tragedia shakespeariana di Franco Zeffirelli sono state inserite fotogrammi delle loro parti intime a loro insaputa

Giulietta e Romeo, processo assurdo
La copertina del film del 1973 con Olivia Hussey e Leonard Withing

Gli ultimi che ti aspetteresti di trovare nella sala d’aspetto di un avvocato sono proprio loro, Romeo e Giulietta. E non solo per la ragione – banale, trascurabile – che si tratta di personaggi immaginari. Due come loro, dopo aver sofferto tanto per la crudeltà del mondo, dopo aver pagato con il sangue per i conflitti più ciechi che dividono gli uomini, vorremmo credere che facciano delle loro vite un monumento – postumo, purtroppo – all’amore, alla gioia dello stare insieme.

E invece no: eccoli lì. Eccoli che vengono introdotti nello studio del professionista. Dopo le rituali strette di mano, si apprestano a spiegare il motivo della loro visita. “Parlo io, Giulietta” esordisce lui con la sufficienza tipica del maschio rinascimentale, “altrimenti tu fai casino. Siamo qui per fare causa”.

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