Niente hub a Muggiò:
La sciatteria del Comune

Se c’è qualcuno nella politica comasca, a cui in questi tempi piace vincere facile, sono gli ex componenti delle passate giunte comunali. A confronto con l’attuale, anche aver sturato un tombino di periferia, diventa una medaglia al valore. Ecco allora che si compiacciono nell’alzare il telefono per metterti un intero circo di pulci nell’orecchio, certi che tanto, a saltare, questa volta davanti agli occhi, sarà l’evidenza.

Il caso in questione è quello dello schiaffo (non di Anagni che va comunque di moda), ma di Muggiò, inflitto a Como da Guido Bertolaso, chiamato da donna Letizia Moratti a gestire la campagna vaccinale in Lombardia. I fatti sono noti. Di fronte allo spettacolo poco edificante offerto dalla piazza D’Armi, l’ex capo della Protezione Civile l’ha bocciata a favore di Villa Erba, certo una location più gradevole.

Presa di posizione quantomeno surreale, visto che si parla di una pratica sanitaria e non del remake del “Gattopardo” e di certo non aliena da questioni politiche interne al centrodestra lombardo e comasco, dove è tutto un volar di stracci. Però c’è anche dell’altro e da qui i pissi pissi tutt’altro che disinteressati del grande ex delle istituzioni comasche, di certo favoriti dalla consueta inerzia e sciatteria, tanto per non dirne male, della giunta guidata dal sindaco Mario Landriscina. Prima considerazione: nessuno si è preso la briga di far presente al dottor Bertolaso che Villa Erba è tanto bella quanto molto meno fruibile da punto di vista logistico di quello spazio sporco, degradato e cantierato di Muggiò, oltretutto molto più baricentrico rispetto ad alcune realtà territoriale come quella canturina priva di hub di riferimento. Per tacer poi di parcheggi e viabilità. Certo, il senso dell’estetica di Guido Bertolaso è lodevole così come il suo scrupolo di mandare i comaschi a vaccinarsi vista lago (non proprio la priorità visto il disastro generale), ma ci sono altre questioni che magari lui non conosce e sarebbe stato opportuno fargli presente.

Così come, a meno che la visita dell’esperto regionale sia stata una sorpresa (in realtà era da giorni sui giornali). fargli trovare l’area di Muggiò in condizioni meno indecenti, con un minimo di pulizia e qualche addobbo che la rendesse un po’ più appetibile. E magari presentarsi con i rendering del progetto e dare un’idea di quello che sarebbe stato realizzato.

Soluzioni per cui non serve aver frequentato alte scuole di pubblica amministrazione, ma solo possedere un minimo di volontà e buon senso. A meno che, dietro a questa ennesima manifestazione di lassismo, non vi sia il fattore politico di cui si è fatto cenno sopra. In ogni modo si è finiti con l’indirizzarsi, come sempre, verso una soluzione che penalizza tanto i cittadini quanto le casse pubbliche. Chapeau.

Infine una considerazione: va bene che il virus poi è in giro solo da più di un anno, d’accordo che i vaccini sono comparsi all’improvviso ormai quasi tre mesi fa (chi l’avrebbe detto?). Eppure siamo qui ancora oggi in città a parlare, senza aver realizzato nulla, della logistica. Poi diamo pure la colpa al governo o al destino cinico e baro. Ma finché l’appartenenza prevarrà sulla competenza (almeno un tempo, a volte le due cose in politica si riusciva a farle coincidere) non c’è davvero da stupirsi.

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