Addio a Brambilla, artista benemerito: «Ha animato la scena culturale di Erba»

Aveva 87 anni, da alcuni giorni era ricoverato in ospedale: oggi pomeriggio i funerali. Nel 2014 aveva ricevuto l’Eufemino dal sindaco Tili

Erba

Per decenni ha animato la scena culturale erbese, con il proprio lavoro e promuovendo le opere di tanti altri artisti. Giovanni Brambilla, cittadino benemerito, è morto ieri all’età di 87 anni: era ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Erba, i funerali sono in programma questo pomeriggio alle 15.30 nella chiesa prepositurale di Santa Maria Nascente.

Nato e cresciuto a Erba, Brambilla era sposato da 57 anni con Maria Grazia Bomman e aveva tre figli: Barbara, Francesco e Andrea. «È stato un bravo papà e un bravo marito, siamo stati insieme per 57 anni e abbiamo creato una famiglia unita e felice» racconta la moglie. «Era affettuoso ma aveva il suo carattere forte e combattivo, portava avanti con forza le sue idee e i suoi progetti».

Anche Maria Grazia, al pari di Giovanni, è artista. «Abbiamo lavorato insieme una vita, ma ognuno aveva il suo stile pittorico. Eravamo complementari, non ci siamo mai influenzati. Questo ha garantito la massima sintonia fra di noi, spesso mi chiedeva un giudizio sulle sue opere».

Nato nel 1938, a vent’anni Brambilla era già un punto di riferimento per la scena artistica locale. «Giovanni, al di là della sua arte, merita di essere ricordato anche come grande organizzatore di manifestazioni, ha dato una vetrina a tanti giovani artisti» dice il giornalista e scrittore Emilio Magni, suo coetaneo. «Con il Gae ha coinvolto e valorizzato schiere di pittori che erano sconosciuti, alcuni si son fatti strada grazie a lui».

Nel 2014 il sindaco Marcella Tili decise di conferire a Brambilla l’Eufemino, riconoscendo i suoi meriti in campo artistico e formativo. Dipingeva per sé e i suoi collezionisti, ma per lunghi anni ha anche insegnato arte ai bambini delle elementari all’Istituto San Vincenzo di Erba.

«Ricordo bene la cerimonia di conferimento dell’Eufemino, all’epoca ero presidente del consiglio comunale» dice a questo proposito Matteo Redaelli. «Oggi da assessore alla cultura non posso che esprimere le condoglianze alla famiglia, la città perde un uomo che per decenni è stato protagonista della vista sociale e associativa erbese».

Paolo Farano, ex assessore alla cultura, lo ha conosciuto da vicino. «Io sono entrato a far parte del Gae nel 1995 e all’epoca era ancora attivissimo nell’organizzazione di mostre ed eventi. Meno conosciuto è l’impegno che ha messo nell’animare la scena culturale erbese tra gli anni Sessanta e Novanta: ha portato in città artisti celebri per esporre, organizzava trasferte a Milano per andare a teatro».

Tra le mostre organizzate da Brambilla, continua a questo proposito Farano, «una era dedicata allo scenografo Ezio Frigerio. Oggi lo conosciamo tutti, ma all’epoca gli erbesi non sapevano di avere un concittadino che stava già realizzando scenografie per i teatri più importanti del mondo: la mostra di bozzetti organizzata da Brambilla lo fece vedere chiaramente».

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