«Aiutami mamma sono molto malata». Ma è una truffatrice

Erba Telefonata ricevuta a Ferragosto da una 79enne: «Ha provato a spaventarla, poi ha chiesto soldi e oro». L’anziana non ci è cascata e ha avvisato i carabinieri

Torna l’allarme raggiri a Erba e, nel mirino, finiscono come sempre le persone anziane, in questo periodo ancora più fragili perché spesso lontane dal resto della famiglia.

Quello appena passato è stato un pessimo Ferragosto per una donna di 79 anni: con la classica scusa di una presunta malattia della figlia, i malintenzionati hanno cercato di spaventarla, per poi chiederle oro e contanti.

La vicenda

I truffatori, del resto, non vanno in ferie. In questo caso hanno agito telefonicamente proprio il 15 agosto e la particolarità è che hanno raccontato di una malattia della figlia della signora, dando non solo il nome corretto, ma addirittura il soprannome e il nome anche di una nipote.

È già la seconda volta che la donna viene “avvicinata” telefonicamente e, in città, non mancano anche altre segnalazioni in città.

L’anziana ha capito di essere vittima di una truffa per qualche esitazione di troppo dei malviventi: il dubbio è che queste persone conoscano in qualche modo la famiglia. La situazione è stata segnalata alla polizia postale.

Laura Belloni racconta il brutto Ferragosto della madre: «L’hanno chiamata il 15 agosto attorno alle 11,30 sul fisso, la donna all’altro capo della linea fingeva di essere mia sorella e ha utilizzato persino il suo soprannome “Lori” - spiega Belloni - Ha spaventato mia mamma dicendole di essere in ospedale e di avere contratto una brutta malattia, di avere un sacco di bolle sulla pelle. Le ha detto di avere bisogno di una cura medica urgente, quindi l’ha invitata a recuperare i soldi in casa per pagarla».

La donna presa dalla concitazione ha cercato i contanti: «Ha detto persino, alla mia finta sorella, dove sarebbe andata a prenderli e non ha nemmeno messo giù la cornetta ma l’ha appoggiata sul tavolo – continua la figlia -. Mi mamma però non ha molto in contanti in casa, quindi le hanno chiesto di oro o preziosi. Lì mia mamma ha iniziato ad insospettirsi perché mia sorella sa che non tiene oro tranne la collana indossata. Ma in realtà anche prima si era stupita che mia sorella le chiedesse di non parlare in dialetto. Alla fine le hanno persino fatto prendere una bilancia per pesare l’oro».

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«Come facevano a sapere i nostri nomi? C’è il sospetto che ci conoscano»

La madre ha iniziato a riprendersi: «Ha detto all’interlocutrice che le sembrava parlasse in modo strano. La donna le ha risposto che stava male ed era raffreddata. A questo punto le ha chiesto cosa le stavano facendo, dicendole di avere intenzione di chiamare il 113 e loro hanno immediatamente appeso. Mia mamma ha chiamato mia sorella, quella vera, e insieme hanno subito deciso di rivolgersi ai carabinieri e poi alla polizia postale, quest’ultima ha spiegato essere una truffa molto in voga quella in cui era incappata mia mamma».

Una truffa con qualche dubbio sulla modalità: «Non capisco come facevano a sapere i nomi di mia sorella e mia nipote, viene il sospetto conoscano la famiglia. Mia mamma a luglio dello scorso anno è stata vittima di una truffa analoga, in quel caso avevano usato il nome di mio figlio Pietro. Un’altra nostra parente, sempre qui di Erba, ha ricevuto una telefonata simile. Siamo molto preoccupati per quanto accaduto».

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