
Corso 25 Aprile spacca la giunta. No di Farano, il sindaco lo “licenzia”
Erba. Voto contrario al progetto di ristrutturazione dell’assessore al progetto e Caprani gli ha subito ritirato la delega. «La mia revoca è inaspettata, avevo annunciato al primo cittadino il mio punto di vista»
Erba
C’è aria di crisi in maggioranza. In meno di 24 ore a Palazzo Majnoni è successo di tutto: l’assessore Paolo Farano ha votato contro il progetto di riqualificazione di corso 25 Aprile e il sindaco Mauro Caprani lo ha revocato. Il risultato è un posto vacante in giunta e un rapporto tutto da ricostruire con Fratelli d’Italia.
La storia parte giovedì sera. Il sindaco aveva convocato una riunione di giunta per approvare il progetto di fattibilità tecnico-economica per la riqualificazione di corso 25 Aprile, l’opera simbolo dell’attuale amministrazione. Quando si è trattato di discutere il punto, Farano ha esplicitato la sua contrarietà.
L’assessore non si oppone alla riqualificazione del corso e all’imposizione del senso unico, ma ad alcuni dettagli progettuali quali la scelta dei materiali e degli arredi; avrebbe preferito un intervento più essenziale e meno costoso.
Tanto è bastato per votare contro, tra lo stupore degli altri assessori (il vicesindaco Simona Guerrieri della Lega, Matteo Redaelli di Forza Italia, Alessio Nava del Buonsenso e Maria Francesca Frigerio di Erba prima di tutto). Il progetto è stato comunque approvato e la risposta del sindaco è arrivata nel primo pomeriggio di ieri con un decreto di revoca.
L’allontanamento, si legge nel documento, è dettato dal fatto che «sono venuti a mancare i presupposti per una proficua e serena collaborazione con l’architetto Paolo Farano all’interno della giunta comunale e conseguentemente non ci sono più le condizioni che avevano ispirato e convinto il sottoscritto a nominarlo assessore».
Contattato da La Provincia, Caprani non ha nulla da aggiungere. Le deleghe a cultura, turismo, marketing territoriale, istruzione e restauro di Villa Ceriani e Villa Candiani per ora sono state assunte dal primo cittadino.
Farano non si aspettava un simile epilogo. «La revoca è inaspettata perché avevo avvertito il sindaco giorni prima della contrarietà mia e del mio gruppo al progetto. Lo avevo avvertito per correttezza, chiedendogli anche come preferiva che mi comportassi» spiega l’ex assessore. «Per altro il progetto di oltre 500 pagine è arrivato poche ore prima della giunta, non abbiamo neanche avuto il tempo di analizzarlo».
La reazione di Fratelli d’Italia, il partito di Farano, è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri con il presidente del circolo erbese Paolo Corbellini. «Gli assessori hanno dovuto votare il progetto del corso, modificato rispetto alle previsioni originarie, con la documentazione di oltre 500 pagine arrivata poco prima della giunta. Un blitz del genere non è accettabile, serve il tempo per analizzare le carte su un tema così importante» dice Corbellini. Trovatosi di fronte alla scelta “prendere o lasciare”, «Farano ha scelto di votare contro, una decisione che abbiamo appreso a seguito della giunta. Noi siamo a favore della riqualificazione del corso e del centro, sia chiaro, ma non basta fare: bisogna fare bene. Farano è un architetto, ha sempre espresso perplessità e consigli che non sono mai stati accolti. Ma in una maggioranza il confronto e l’ascolto sono essenziali».
E ora? «A settembre sarà necessario un chiarimento con tutte le forze politiche, va bene il centrodestra unito ma devono esserci regole e condizioni chiare per convivere tutti insieme» conclude il presidente.
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