
Cristina Mazzotti, il rapimento che sconvolse gli italiani: lunedì rivive sulla Rai
Eupilio, il sequestro davanti alla villa di famiglia protagonista a “Cose Nostre” a mezzo secolo di distanza Le testimonianze del fidanzato e del pm

Eupilio
Il sequestro di Cristina Mazzotti è al centro della prossima puntata di Cose Nostre, il programma condotto da Emilia Brandi in programma lunedì 9 giugno alle 23.30 su Rai 1. La televisione pubblica ricorderà il rapimento della ragazza per ordine della ‘ndrangheta a pochi passi dalla villa di famiglia a Eupilio, il 30 giugno 1975, le inutili trattative per il rilascio, il ritrovamento del corpo in una discarica in provincia di Novara e il successivo processo.
La puntata, intitolata “Senza respiro”, è stata scritta da Brandi con la collaborazione della giornalista comasca Lorenza Pleuteri e di Giovanni Bianconi. A cinquant’anni dal rapimento, diversi testimoni ripercorrono la tragica vicenda: tra questi il fratello di Cristina, Vittorio, che da Milano corse a Eupilio la notte stessa del sequestro e nei giorni successivi rispose alle telefonate agghiaccianti di un uomo che si faceva chiamare “il Marsigliese”.
Preziosa è la testimonianza di Carlo Galli, il fidanzato di Cristina che quel 30 giugno era alla guida della Mini Minor fermata dai sequestratori. «La prima emozione non è stata la paura, pensavo ci volessero rubare il portafoglio, gli orologi o la macchina. Nessuno di noi (sull’auto con lui c’erano Cristina e un’amica, ndr) ha pianto o urlato, niente».
I rapitori li portarono in auto nei boschi di Appiano Gentile. «L’emozione più forte è stata quando hanno fatto scendere Cristina, si capiva che volevano portare via lei. La ricordo lì in piedi, ho una visione nitida: non ha pianto, era paralizzata. L’hanno incappucciata e portata via» ricorda Galli davanti alle telecamere.
Il pubblico ministero Corrado Canfora, protagonista del primo processo, ricostruisce la stagione dei rapimenti. «I padrini risiedevano al sud, organizzavano il sequestro e davano mandato ai capibastone al nord di fare indagini sul patrimonio delle famiglie per scegliere la preda. Gli emissari che erano al nord sceglievano poi la manovalanza, coloro che dovevano eseguire materialmente il sequestro e assicurare la detenzione dell’ostaggio» ricorda l’ex magistrato.
Tra i testimoni coinvolti dalla Rai c’è anche il cronista Renato Ambiel, presente alla discarica nella notte drammatica in cui furono trovati i resti della ragazza. Il racconto di Cose Nostre si avvale poi di un ricco apparato fotografico, audio originali delle telefonate e materiali di repertorio.
A cinquant’anni di distanza, il caso è ancora aperto. Alcuni mesi fa al Tribunale di Como è partito il processo al commando che rapì materialmente la ragazza nella frazione di Galliano, a Eupilio, la notte del 30 giugno 1975; il presunto mandante Giuseppe Morabito è morto nel novembre 2024 all’età di 80 anni, prima della fine del dibattimento. Restano imputati Demetrio Latella, Antonio Talia e Giuseppe Calabrò.
La storia del sequestro di Cristina Mazzotti è stata ricordata da La Provincia nella seconda stagione del podcast “Anime nere”, disponibile gratuitamente su tutte le principali piattaforme streaming.
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