È morto Plinio Agostoni, l’imprenditore del cacao

Orsenigo Ottant’anni, era il figlio del fondatore della Icam e presidente di Confindustria Lecco-Sondrio.

Lutto nel mondo dell’imprenditoria. E’ morto Plinio Agostoni, vicepresidente di Icam, società produttrice di cioccolato con sede a Orsenigo - era figlio di Silvio, fondatore dell’azienda - e presidente di Confindustria Lecco-Sondrio. Ingegnere elettrotecnico, esponente di vaglia della Compagnia delle Opere, riferimento territoriale del mondo di Comunione e Liberazione, fra i fondatori di Cooperativa Nuova Scuola e fondatore e presidente di Fondazione Brandolese attraverso la quale interveniva a tutto campo verso la società civile e la politica per le istanze a favore della scuola libera, Plinio Agostoni, classe 1943, entra in età decisamente adulta (nel 1989) nell’azienda di famiglia dopo aver maturato esperienza in Sae, grande multinazionale delle linee elettriche dov’è stato dirigente responsabile della progettazione.

Terzo di sei figli, i suoi primi passi in azienda di Plinio Agostoni sono stati quelli di direttore della produzione e delegato alle relazioni esterne e sindacali, in una lunga strada che nel 2012 lo ha portato alla vicepresidenza di Icam, in parallelo con una mai interrotta attività nel sociale e nell’educazione. Fino al mese di giugno 2022, con l’elezione a presidente di Confindustria Lecco e Sondrio.

Ruoli pubblici a parte, Agostoni ha avuto un passato giovanile che lo ha visto protagonista dell’atletica leggera, ex primatista italiano juniores, nel 1961, di salto in lungo. E anche quella dell’atletica per lui fu aria respirata in famiglia dal momento che l’Atletica Icam è stata un vivaio che ha sostenuto la crescita di tanti allievi.

Fra le sue caratteristiche fondamentali c’erano un incrollabile aspetto legato alla fede e un continuo riferimento a Don Giussani, della cui lezione Agostoni ha fatto un profondo tratto costitutivo della propria vita. Di don Giussani apprezzava (e replicava) fra l’altro il parlar chiaro, senza scorciatoie, il riferimento costante alla figura di Gesù e l’attenzione agli ultimi. Un aspetto, questo, che con la famiglia ha condiviso a fondo anche nell’idea di ruolo sociale d’impresa, con iniziative concrete costituendo e sostenendo cooperative di contadini nelle zone produttrici di cacao. Chi gli è vicino sottolinea di lui, negli ultimi istanti di vita, il coraggio (anche fisico) che gli derivava dalla fede nella ferma volontà di vivere pienamente, accettando fino in fondo il decorso naturale della malattia, fino all’ultimo istante.

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