Hashish, cocaina e duemila euro. Due arresti nei boschi dello spaccio

Monguzzo L’intervento dei Cacciatori e dei carabinieri di Erba. Controlli anche a Lambrugo

Dopo qualche giorno di tregua, i carabinieri sono tornati a pattugliare i boschi della provincia andando subito a segno con un doppio arresto nei pressi di un bivacco a Monguzzo. L’operazione risale alla giornata di sabato pomeriggio e ieri mattina i due fermati sono stati processati in Tribunale a Como con il rito direttissimo.

Si tratta di un marocchino già noto alle forze di polizia, Youssef El Asri, senza fissa dimora di 22 anni, e di Sadik Arabi, algerino di 33 anni, senza fissa dimora. Il primo, oltre alla detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, deve rispondere anche all’ipotesi di reato di avere fornito delle false generalità, spacciandosi per un algerino quando invece era appunto già noto per essere un marocchino di 22 anni.

Nel corso del processo i due arrestati hanno chiesto i termini a difesa e compariranno in aula venerdì per definire la loro posizione: El Asri è stato poi portato nel carcere del Bassone in attesa dell’udienza, mentre per il trentatreenne è stato disposto il divieto di dimora in provincia di Como ed è poi tornato in libertà. La vicenda di cui stiamo scrivendo è avvenuta nel territorio comunale di Monguzzo nel corso di una serie di controlli nei boschi portati avanti dagli squadroni “Cacciatori” e dai colleghi della stazione dei carabinieri di Lurago d’Erba.

I militari sono entrati nel bosco, hanno osservato i movimenti della zona, poi hanno concentrato le attenzioni su un bivacco che si trovava tra gli alberi. I militari dell’Arma hanno accerchiato la zona, per evitare che i sospettati potessero scappare. Poi sono entrati in azione fermando – nei pressi del bivacco – i due stranieri che sono poi stati arrestati.

In un marsupio che era nelle loro disponibilità sono stati trovati 29,50 grammi di hashish e anche 3,5 grammi di cocaina. Ma nel bivacco era presente anche un bilancino di precisione per il confezionamento delle dosi e pure 2.155 euro in banconote di piccolo taglio, soldi che per gli inquirenti erano in provento dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Tutto è stato sottoposto a sequestro, al pari di una sega che è stata trovata sempre in prossimità del bivacco e che serviva verosimilmente per potare gli arbusti e rendere più agevole la permanenza nel bosco.

I controlli si sono estesi anche a Lambrugo.

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