La tragedia del Canadair. Il padre del pilota: «Teo accettava i rischi di un mestiere pericoloso. Su di lui ho letto cose terribili: la gente se la prenda con i piromani, piuttosto»

Erba L’ex sindaco Filippo Pozzoli ricorda il figlio morto nell’incidente con il Canadair in Sicilia. «Lotteremo per avere la salma in tempi ragionevoli». Un cippo sarà collocato nel punto del tragico incidente

Un dolore lacerante, un calvario sofferti due volte sono purtroppo il tragico viatico dei genitori e dei fratelli del pilota Matteo Pozzoli, morto in un incidente aereo sulle colline alle falde dell’Etna, mentre, assieme a un compagno, era impegnato con un velivolo Canadair in un’operazione di spegnimento di un incendio boschivo. Filippo Pozzoli, personaggio conosciutissimo a Erba e la moglie Pupa avevano già vissuto, decenni fa, il dramma di Matteo, anche in quell’occasione caduto con un aereo e disperso. Quella volta però era andata bene. Il figlio era stato ritrovato sanno e salvo. Adesso invece non è stato purtroppo così. Matteo ci ha lasciato la vita.

Filippo lo ricorda con dolore e commozione e non riesce a comprendere come la sorte possa aver avuto contro di lui così tanto mortale accanimento. «E pensare che Teo era uno dei più preparati piloti ad affrontare queste operazioni così rischiose -commenta papà Filippo –. Questo non lo dico io ma i generali dell’aeronautica che lo conoscevano molto bene e che mi hanno scritto raccontando le sue doti e illustrando molto bene i rischi che correva. Teo era poi uno dei tre piloti collaudatori sperimentali operanti in tutta Italia, per controllare aeromobili di tutti i tipi, dai jet, agli elicotteri. Erano loro che erano in grado di riscontrare i difetti dei velivoli e valutare le capacità».

Lui era quindi orgoglioso di questo particolare lavoro? «Diciamo pure che era stato scelto ed aveva accettato questi rischi anche perché era solo, non aveva famiglia. Era comunque legatissimo a noi, ai fratelli e quando poteva arriva a trovarci. L’ultima volta qualche settimana fa e mi era sembrato molto sereno, fiducioso». Responsabili ad alto livello dell’Aeronautica hanno parlato anche della pericolosità di questi aerei adoperato per lo spegnimento degli incendi: «Devono volare a bassa quota, i voli sono costretti a subire costantemente le improvvise variazioni del clima, dei venti. Sono tra i più difficili da manovrare».

Il Canadair precipita sull'Etna. Video da Blitz.tv

I genitori sono rimasti assai addolorati per aver letto ieri mattina articoli dove, ponendo Matteo in cattiva luce, si ricorda l’incidente di anni fa avvenuto sul monte Lupone nel Lazio in cui vi fu una vittima. «Tutte bugie - sbotta arrabbiato papà Pozzoli – le cose che sono state scritte e trattate sono tutte al contrario di quanto avvenne veramente: Matteo in quell’occasione volle che la memoria dell’amico fosse salvaguardata. E quelli che scrivono adesso invece di scagliarsi contro i piromani che provocano gli incendi si lanciano contro un pilota che cerca di spegnerli».

Una doppia tragedia dunque. «Almeno– continua Pozzoli- C’è il conforto del recupero della salma. Dovremo lottare con la burocrazia perché ci venga restituita in tempi ragionevoli. I due figli che sono i Sicilia già si sono accordati per collocare un cippo in ricordo dei due piloti sulla collina dove è avvenuto l’incidente. Intanto grazie al nostro prevosto abbiamo già concordato per una messa in suffragio in Santa Maria Nascente, il primo novembre alle 20,30».

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