Impianti sul San Primo: «No a una mini Disneyland»

MagreglioL’ex presidente della Comunità montana interviene nel dibattito. In particolare, Ceruti critica l’ipotesi di innevamento artificiale del monte

Non accennano a placarsi le polemiche intorno al progetto per il monte San Primo. Dopo la presa di posizione delle associazioni, che si sono unite nel coordinamento “Salviamo il monte San Primo”, altre voci si sono unite al “No” agli interventi ipotizzati.

In particolare, contro l’innevamento artificiale del San Primo, ha preso posizione anche un ex presidente della Comunità montana del Triangolo Lariano, dal 1985 al 1999: Paolo Ceruti, ex sindaco di Magreglio, che si spinge anche oltre criticando i troppi contributi in arrivo.

Difesa degli ambientalisti

«Quarant’anni addietro era forse possibile pensare ancora a una stazione sciistica ma ora no, non ci sono le condizioni climatiche», rileva Ceruti.

L’ex presidente punta l’attenzione sulle diverse attività che si sono sviluppate negli ultimi anni, come «escursionismo, sci alpinismo. Questo è il futuro e non certo una mini Disneyland costosa per piccoli sciatori», dice riferendosi alle spese di funzionamento.

E pone un’interrogativo: «I costi per un invaso che possa garantire l’acqua per i cannoni e molto altro dove li mettiamo?».

Ma non tutto viene bocciato: «Un conto però è respingere la proposta, dell’innevamento, dei tapis roulant eccetera, ma esistono nella proposta una serie di iniziative utili e valide come il miglioramento della sentieristica e altro».

Difesa poi della posizione degli ambientalisti: «Non si cerchi di far passare gli ambientalisti per pericolosi estremisti solo perché cercano di porre all’attenzione un grave problema per la tutela territorio».

I finanziamenti

In merito ai fondi, Ceruti, attuale consigliere di minoranza a Magreglio, non usa giri di parole: «La pioggia d’oro dei contributi, negli ultimi mesi, è arrivata al parossismo e questo non va affatto bene e non è poi detto premierà chi la sta coltivando».

Quindi, ritiene sia «molto importante che gli amministratori non si facciano abbagliare dalla marea di contributi arrivati e in arrivo e sappiano dire chiaro e netto quello che condividono o meno».

Poi, più in generale, «un’ultima annotazione, a prescindere dal San Primo: il troppo denaro che arriva sul nostro territorio, all’apparenza un bene, può costituire anche un’ attrattiva per chi guarda ai lavori pubblici come possibilità di arricchirsi».

E prosegue: «La storia passata e recente, alla breve o alla lunga, ha visto, purtroppo, molti incidenti di percorso. È bene quindi prestare la massima attenzione».

Infine, Ceruti annuncia che porterà la battaglia in consiglio comunale a Magreglio: «Ho in preparazione una interrogazione perché in questo momento è illogico che il Comune di Magreglio non prenda posizione. Magreglio è il paese forse più interessato da un intervento di questo tipo, potrei anche chiedere un consiglio comunale sul tema».

© RIPRODUZIONE RISERVATA