
Lago di Pusiano, migliorano le acque: ma ancora niente bagni
Il caso Gli ultimi campionamenti di Ats hanno mostrato una diminuzione delle alghe azzurre
Pusiano
Ancora sconsigliato il bagno nel Lago di Pusiano. Il 18 agosto i campionamenti condotti da Ats Insubria hanno permesso di aggiornare il quadro sulla balneabilità del Lago.
Dalle analisi è emersa una riduzione della presenza di cianobatteri potenzialmente tossici rispetto ai giorni precedenti, ma le concentrazioni rilevate restano comunque superiori ai parametri stabiliti dall’Istituto Superiore di Sanità, la situazione è stata così ricondotta dalla fase di emergenza alla fase di allerta.
Ciò significa che il rischio sanitario è minore, ma rimane significativo e richiede l’adozione delle misure di precauzione già indicate nei giorni scorsi.
Le raccomandazioni
L’allerta di metà agosto era scattata dopo il campionamento dell’11 agosto effettuato presso il punto di balneazione del Camping Eupilio, dove era stata registrata una densità di cianobatteri estremamente elevato che aveva portato a sconsigliare la balneazione in più aree del bacino. La comunicazione ufficiale di Ats, datata 14 agosto, aveva immediatamente interessato i Comuni rivieraschi con l’invito a predisporre cartellonistica e ad avvisare la cittadinanza.
I cianobatteri – noti anche come alghe azzurre – sono microrganismi presenti in molti ecosistemi acquatici e capaci di proliferare rapidamente in presenza di acqua calda, scarsa circolazione, eccesso di nutrienti e stabilità termica. Quando raggiungono alte densità possono produrre cianotossine, sostanze nocive per la salute umana e animale. Le fioriture si manifestano come patine superficiali colorate o formazioni schiumose e rappresentano un pericolo soprattutto per i bagnanti. Il contatto con queste tossine può avvenire tramite la pelle, l’inalazione di aerosol o l’ingestione accidentale di acqua contaminata.
Proprio per questo Ats ha ribadito la necessità di evitare la balneazione, in particolare per bambini piccoli, lattanti e persone con problemi dermatologici; di non ingerire acqua del lago e, dopo un eventuale bagno, lavarsi accuratamente con acqua corrente. Raccomandazioni estese anche agli animali domestici, che non devono entrare in acqua né abbeverarsi nel lago.
Le analisi del 18 agosto hanno dunque ridimensionato, ma non eliminato, i rischi: l’indicazione resta quella di mantenere alta la prudenza e proseguire nel monitoraggio costante. Nei prossimi giorni sono previsti ulteriori campionamenti, i cui esiti saranno comunicati ai Comuni e alla popolazione. Servirebbero però delle piogge per “ripulire” l’acqua del lago.
L’intervento
Sul tema era intervenuto anche Roberto Fumagalli, del Circolo ambiente “Ilaria Alpi”, che ha riportato l’attenzione sulle cause del fenomeno: «Il problema dei cianobatteri, così come quello dell’escherichia coli, ha una radice comune: l’eccesso di nutrienti, in particolare l’azoto, che deriva dagli scarichi fognari non collettati o dall’uso intensivo di fertilizzanti in agricoltura. Finché non si affronterà il tema del disinquinamento totale del lago, con il collettamento e la depurazione di tutti gli scarichi che oggi finiscono a Pusiano, continueremo a vivere questo tira e molla sulla balneabilità. Serve una soluzione definitiva».
Il caso Pusiano, ha segnato anche il Ferragosto dei residenti e dei turisti costretti, teoricamente, a rinunciare al bagno.
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