«L’area camper? Orde barbariche al Segrino»

Canzo Le accuse di Paolo Ceruti al progetto dell’ex Gajum: «Oltre cento piazzole, addio all’area esterna»

Canzo

C’è chi parla di «Orde barbariche al Segrino», il capogruppo Paolo Ceruti della minoranza “Viviamo Canzo” e chi chiede un dibattito serio e trasparente, il capogruppo di “Canzo Futura” Elia Pantaleoni e poi c’è chi, almeno per il momento, tace: il sindaco Giulio Nava.

Sul nuovo progetto di recupero dell’area ex Bognanco/Gajum presentato in queste pagine l’altro ieri, la minoranza consiliare esprime una serie infinita di dubbi.

La polemica

Il progetto presentato a La Provincia dalla società di Lurago d’Erba proprietaria del compendio, “Area Tecnica”, prevede centocinque piazzole per i camper nell’area del Segrino, poi spazio per sei campi da paddle e quattro da pickleball, due campi polivalenti, poi una pista da running al coperto, la palestra di roccia, una pizzeria del franchising Mario Rossi, un frantoio, una palestra attrezzata, naturalmente i servizi igienici e le docce in un’area polivalente.

Il progetto prende il nome di International Campus e occupa un’area di oltre 20.000 metri quadrati con una parte outdoor di 6.000 metri quadrati.

«Sono inaccettabili - tuona Paolo Ceruti, portavoce di “Viviamo Canzo” - oltre cento piazzole per roulotte, camper, caravan... che occuperanno praticamente tutto lo spazio esterno della ex Bognanco. Sono il peggio del peggio, come se un’orda barbarica calasse sul Segrino e su Canzo con i suoi carriaggi. Scompare l’albergo, un tempo proposto con i suoi costi di realizzazione e di gestione, e dal cappello salta fuori il mega campeggio. Di fatto, sia o meno nelle intenzioni di chi lo vuole realizzare, si creerebbe un villaggio con centinaia di persone che al Segrino potrebbero portare solo problemi e a Canzo un bel nulla. Invito ad andare a vedere a cosa servono questi tipi di campeggi dove sono stati realizzati, altro che rotazione».

«Sono stato vice presidente e fondatore del Parco Segrino e non riesco a capire come l’Ente abbia potuto dare un parere positivo. Posso capire che l’amministrazione non ne possa più di trovare una soluzione per l’ex Bognanco, che per Canzo è come la Ticosa per Como, ma non per questo si deve accettare tutto. Non siamo neppure d’accordo sulla devoluzione di buona parte degli oneri di urbanizzazione per la realizzazione della rotonda. In ogni caso, si debbono informare i cittadini».

Le perplessità

“Canzo Futura” è meno estrema nei suoi concetti: «Aspettiamo il progetto arrivi in consiglio, l’area è senz’altro da recuperare, ora è uno schifo, si deve però tutelare il Segrino e il parco – spiega Pantaleoni -. Sembra enorme il cambio di progetto con cento camper, va valutato il carico per i sottoservizi, serve un dibattito serio e trasparente. Di certo si deve rifare l’iter autorizzativo, il progetto è del tutto diverso. Anche la rotonda e la viabilità è da rivedere se cambiano gli utenti dell’area».

Ieri il sindaco Giulio Nava e il consigliere Pierluigi Paredi non hanno risposto telefonicamente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA