Lo sci al San Primo: «Spreco di soldi e guaio ambientale»

Canzo Assemblea del Pd insieme alle associazioni sul progetto finito nel mirino addirittura della Cnn: «Meglio i casi virtuosi come Prim’Alpe e il Barro»

Sarà uno spreco di fondi pubblici e una minaccia per l’ambiente. Per il Pd e le tante associazioni riunite nel coordinamento “Salviamo il Monte San Primo”, il progetto di riattivazione degli impianti sciistici nel Triangolo Lariano non s’ha da fare: un concetto ribadito ieri mattina a Canzo, in un incontro pubblico organizzato dai democratici a Palazzo Tentorio.

L’obiettivo del Pd è tenere i riflettori accesi sul progetto OltreLario, che al San Primo prevede un impianto di innevamento artificiale, la riqualificazione di una pista baby, la costruzione di un bacino di accumulo dell’acqua, la realizzazione di tapis roulant, di una pista da bob e un parcheggio da 50 posti.

I finanziamenti

Un progetto che i democratici reputano incompatibile con i cambiamenti climatici: il San Primo è troppo basso per le attività sciistiche. Un paradosso ripreso anche da media internazionali quali il quotidiano inglese The Telegraph e la tv statunitense Cnn.

«Al San Primo - ha ricordato la segretaria comasca del Pd Carla Gaiani - sono previste due linee di intervento. La prima, finanziata con tre milioni di euro dal Ministero dell’Interno, prevede la riqualificazione dell’Alpe di Borgo e dell’ex colonia Bonomelli da destinare alla ricettività sociale: questo ci vede d’accordo. La nostra opposizione è all’innevamento artificiale del San Primo, con un milione di euro stanziato da Regione Lombardia e un altro milione dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano attraverso i fondi frontalieri».

Il progetto OltreLario è stato presentato da Roberto Cerati, presidente del Gruppo naturalistico della Brianza. «La Banca d’Italia - ha detto - in uno studio del 2022 ha parlato dell’innevamento artificiale come di una pratica sempre più costosa e insostenibile. Per una stazione sciistica servono 30 centimetri di neve per almeno tre mesi all’anno, condizione che ormai si verifica sopra i 1.500 metri. Qui verranno investiti due milioni di euro per una pista baby da 140 metri posta a 1.200 metri di altitudine. Ad andar bene, la stagione finirà a inizio febbraio».

Lo sviluppo

Costanza Panella, membro del direttivo regionale di Legambiente, invita a investire quei fondi per sviluppare un turismo più consapevole, che faccia i conti con le prospettive climatiche.

«Esperienze virtuose ci sono anche vicino a noi - ha detto - basti pensare a Prim’Alpe e all’Eremo di Monte Barro. Basterebbe ascoltare la voce delle associazioni e delle comunità, aprendo un tavolo comune».

All’incontro hanno partecipato anche il consigliere regionale Angelo Orsenigo e Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera. «Su questo tema - ha detto Braga - il Pd ha preso una posizione decisa e riconoscibile, basandosi sui fatti e confrontandosi con i territori. Questo grazie anche all’impegno dei Giovani Democratici (rappresentati in sala da Matteo Frigerio, ndr) che hanno messo impegno e passione. Parlare di emergenza climatica in Italia non è facile, abbiamo al Governo forze che esprimono posizioni vicine al negazionismo».

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