Mariano, rinvio per i dializzati. «Il rientro al Felice Villa in aprile»

Sanità L’annuncio al vertice di ieri al Sant’Antonio Abate di Cantù tra sindaci e Asst Lariana. Richiesta a Regione e Soprintendenza di abbattere il blocco B per non perdere i fondi statali

Mariano

Non riaprirà prima di aprile la dialisi di Mariano. Questo quanto emerso ieri dall’incontro tra i sindaci del territorio e l’Asst Lariana che ha spiegato come i ritardi sul cantiere di riqualificazione del blocco D legati prima al ritrovamento di amianto nello stabile, poi alle “fav”, fibre pericolose per la salute come l’asbesto e infine una modifica all’intervento sulle facciate non le permettano di rispettare la promessa fatta ai pazienti di riattivare entro fine dicembre il reparto del presidio “Felice Villa”. Tutto posticipato di almeno tre mesi, fissando il nuovo termine di riattivazione del centro ai primi di aprile 2026.

Riqualificazione da 2,7 milioni

Quella che era solo una sensazione dettata da un cantiere che, almeno dall’esterno, è immobile dalla ripresa dei lavori in agosto ha trovato conferma nelle parole di Asst Lariana. «In agosto abbiamo dovuto rifare il progetto d’intervento sulle facciate» ha spiegato l’ingegnere Ivan Cecco, mostrando in anteprima i rendering di come sarà al termine della riqualificazione da 2milioni 700mila euro il blocco “D” che, tolte le vetrate che lo contraddistinguono, si colorerà di rosa. «La prossima fase lavorativa è la posa dell’intonaco per arrivare a centrare come obiettivo la fine dei lavori il 10 marzo» ha aggiunto il professionista.

Da qui il posticipo del rientro dei dializzati nel reparto di Mariano ai Primi di aprile, coincidenza infelice sul calendario. «Mi preoccupa aver ricevuto ora la comunicazione sulla dialisi perché fino a ieri noi abbiamo venduto una data ai cittadini sulla base di quello che dite» ha detto il sindaco Giovanni Alberti ricordando le proteste dei pazienti che, nonostante le rassicurazioni date dalla stessa azienda a novembre sulla riapertura del reparto a dicembre, saranno costretti per altri quattro mesi a stare in giro 8 ore per farne 4 di terapia salvavita per raggiungere i centri di Como e Longone al Segrino.

«Capisco il disagio ma non abbiamo un’alternativa: faremo di tutto perché l’azienda rispetti la nuova data, mi prendo la responsabilità, rendendomi disponibile a incontrare i dializzati» ha risposto il direttore generale di Asst Lariana, Luca Stucchi, introducendo una novità per il presidio di Mariano, la demolizione del blocco “B” scrivendo così l’epilogo a una vicenda che secolare.

La svolta per la parte inagibile

Alzato a fine ‘800, la base dell’edificio non ha retto l’ultimo innalzamento degli anni Duemila, da allora chiudendo al pubblico perché instabile. «L’obiettivo è trovare un accordo con la Soprintendenza per abbattere il blocco “B” e fare un progetto che ci permetta di non perdere i fondi statali di 6 milioni 700mila euro per intervenire».

Tre anni dopo la risoluzione a favore dell’azienda sanitaria della querelle legale aperta dall’impresa che doveva riqualificare l’edificio, Asst Lariana apre alla richiesta danni all’impresa licenziata, per sostenere così la restante parte dei costi necessari per riqualificare un presidio sito da decenni intrappolato nell’immagine di un eterno cantiere.

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