Negozi storici chiusi, vetrine vuote: «Corso 25 Aprile deve rinascere»

Erba. Il commercio è in crisi, ma entro gennaio il via ai lavori di ristrutturazione del centro città. Il consigliere Riva: «La riqualificazione porterà al rilancio». Ciceri (FdI): «Progetto sbagliato»

Erba

A tre mesi dall’avvio del cantiere che porterà alla riqualificazione di corso 25 Aprile, i negozianti attraversano un periodo di crisi profonda. Nei soli 165 metri interessati dai lavori, si contano cinque locali vuoti sotto la galleria e tre sulla strada: la speranza dell’amministrazione è che il “restyling” del corso porti a nuove aperture, ma per Fratelli d’Italia l’intervento rischia di trasformarsi nel colpo di grazia per i negozi ancora aperti.

Il dibattito è aperto, ma il punto di partenza è oggettivo: la crisi del commercio in centro. Il progetto di riqualificazione di corso 25 Aprile, che partirà alla fine di gennaio, interessa i 165 metri compresi tra via Fiume e via Volta: è il tratto storicamente più appetibile per i negozianti, eppure si contano tre locali vuoti.

Il primo è lo storico Pizza Mia, che si era trasformato in un take-away di poke prima di chiudere i battenti; il secondo è l’ex ristorante La Vispa Teresa, rinata prima come Memento, poi come Memento Dehors e attualmente chiuso; il terzo è la gastronomia Delikatessen, in attesa di nuovi gestori dopo la morte del titolare Onorato Fusi.

Da questo tratto del corso si accede alla galleria. Qui i locali chiusi sono cinque: due molto grandi (l’ex bar Fontana e la lavanderia di Amedeo Bianchi, che ha terminato l’attività a gennaio dopo 50 anni), tre più piccoli. Attualmente è chiusa anche la tabaccheria, ma dovrebbe riaprire dopo che le figlie del titolare Emilio Ratti - morto a settembre - avranno sbrigato le formalità burocratiche per la successione con il Monopolio di Stato.

Le opinioni sul futuro sono divergenti. Per Michele Riva, commerciante e consigliere comunale di maggioranza, «qualche timore da parte dei negozianti a fronte del cambiamento è comprensibile, ma crediamo in quel che stiamo facendo. I negozi di vicinato sono in crisi ovunque e il restyling del corso non sarà la panacea di tutti i mali; potrebbe però favorire la riapertura delle attività in centro, inoltre la riqualificazione farà crescere il valore degli immobili residenziali».

Riva ricorda che «la sistemazione del corso è il primo passo di un progetto organico, che comprende anche via Volta e via Fiume, dove ci sono già progetti per la riqualificazione delle aree industriali dismesse. In trent’anni a Erba ci sono stati molti investimenti sulle aree esterne, è ora di mettere mano al centro».

Luisella Ciceri, commerciante e capogruppo di Fratelli d’Italia, la pensa diversamente. Del resto questo progetto di riqualificazione ha causato una crisi politica culminata con il passaggio del suo partito in minoranza: «Ribadisco che noi siamo favorevoli a riqualificare corso 25 Aprile, ma non in questo modo». Non eliminando i parcheggi a lato strada, non spendendo un milione di euro per 165 metri, come ha ribadito più volte anche l’ex assessore Paolo Farano.

«I negozi di vicinato hanno bisogno di gente a passeggio, ma anche di posti auto. La popolazione erbese è anziana, molti faticano a spostarsi a piedi e sono abituati a farlo in macchina: come faranno? Senza contare i problemi per il carico e lo scarico delle merci» continua. «La mia edicola è vicina all’angolo con via Volta dove ci sono diversi stalli, ma per chi ha l’attività al centro del tratto riqualificato la crisi rischia di aggravarsi».

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