«Niente soldi alla Lambro One? Portiamo il Comune in tribunale»

Erba Il Consiglio boccia l’ipotesi di aiutare l’impianto a riequilibrare i conti Il gestore cerca altre soluzioni: «Ma valutiamo se rivolgerci a un giudice»

Erba

Il Comune di Erba non aiuterà la Lambro One Sport a riequilibrare i conti del centro sportivo minacciati dell’aumento dei tassi di interesse, dal caro energia e dall’aumento del costo del lavoro. Lo ha deciso venerdì un consiglio comunale diviso: il gruppo di Fratelli d’Italia si è astenuto, Erba civica non ha partecipato al voto.

«Valuteremo soluzioni alternative, se non le troveremo sarà un giudice a esprimersi» dice Gianluca Capellini, presidente della Lambro One.

La discussione sull’istanza di riequilibrio del piano finanziario si è aperta con un confronto tra Michele Spagnuolo, capogruppo di Erba civica, e il sindaco Mauro Caprani.

«Questa decisione spetta alla giunta - ha detto Spagnuolo - per quanto ci riguarda, non partecipiamo al voto». Per il sindaco, la risposta spetta invece al Consiglio: «A novembre abbiamo respinto questa richiesta in giunta e me ne scuso, anche allora avremmo dovuto portarla qui».

Caprani ha poi mostrato una serie di slide per ripercorrere la storia della convenzione tra il Comune e la Lambro One Sport, la società concessionaria che ha riqualificato il centro a partire dal 2011. La posizione di Caprani è semplice: «Non prenderò altri soldi dalle tasche dei cittadini erbesi per finanziare un’attività privata».

Per il sindaco gli eventi definiti “destabilizzanti” dalla Lambro One (caro energia e materiali causato dalla guerra in Ucraina, aumento dei tassi di interesse, aumento del costo del lavoro, la richiesta del pagamento di Imu e Tasi) non giustificherebbero un riequilibrio del piano finanziario.

Il primo cittadino ha mostrato tabelle riassuntive dei soldi già versati e di quelli che verranno erogati al concessionario nei prossimi anni attraverso i canoni previsti dalla convenzione: «Tra investimenti e canoni entro il 2054 arriveremo a 15.944.100 euro. Senza contare che la Lambro One incassa anche circa 300mila euro all’anno dalla società Snef che gestisce il centro».

Per il presidente della Lambro One Sport, l’avvocato Capellini, «dire oggi cosa succederà non è facile. Cercheremo un modo alternativo per stare in piedi, se esiste, altrimenti dovremo passare alle vie legali e chiederemo a un giudice di stabilire chi ha ragione e chi ha torto» spiega.

«Il ragionamento del sindaco - continua Capellini - mi pare avulso dalla realtà. La nostra richiesta di riequilibrio presentata a luglio 2025 non è la fotocopia di quella presentata a novembre 2024, come ha ripetuto più volte: era approfondita, circostanziata, con numeri e dimostrazioni fattuali della bontà della nostra richiesta».

Angelo Gnerre, gestore del centro con la Snef, spera in una soluzione. «Gli investimenti fatti dalla mia società in accordo con il concessionario solo negli ultimi tre anni (1,5 milioni di euro tra efficientamento energetico, padel e interventi per favorire l’arrivo della squadra femminile del Como 1907, ndr) dimostrano quanto teniamo a questo progetto. Tassi di interesse e Imu pesano davvero moltissimo sui bilanci, è chiaro che futuri investimenti sulla struttura sono a rischio».

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