Cade e precipita per 150 metri mentre cerca funghi: «Papà è morto nei boschi che amava»

Alserio Il ricordo di Katia, figlia di Giacomino Lazzari precipitato p a Vendrogno: «Gli ho scritto di stare attento, ma non è riuscito a leggere il messaggio. Un mese fa mi ha accompagnata alle nozze»

«Buona passeggiata: stai attento».

Questo l’ultimo messaggio che la figlia Katia Lazzari ha mandato a papà Giacomino sapendo che si stava recando nelle sue amate montagne sopra Vendrogno - in Muggiasca, nel Lecchese - paese di cui era originario, per trascorrere alcune ore all’aria aperta e cercare funghi.

Un messaggio, aggiunge Katia, figlia unica, che purtroppo il genitore non è riuscito a leggere. Una probabile caduta accidentale lo ha fatto precipitare per 150 metri, causando il decesso. Una tragedia improvvisa e inattesa, un fulmine a ciel sereno per la moglie Sonia e per la figlia, che esattamente un mese fa si era spostata con Achille. Quel 9 settembre - le foto lo testimoniano - il direttore dell’ufficio postale di Lora era emozionato e orgoglioso allo stesso tempo nell’offrire il braccio a Katia nel rito celebrato in municipio ad Alserio e officiato dal sindaco Stefano Colzani.

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Una giornata speciale

Una giornata speciale e piena di gioia, che ora risulta quasi il testamento di una vita per la famiglia, che riguarda nelle foto quei momenti felici, emozionanti e spensierati delle nozze.

«Papà era emozionato – racconta Katia – come tutti noi del resto: una giornata bellissima. Insieme a parenti e amici siamo stati a festeggiare le nostre nozze nella splendida cornice del ristorante Madonnina di Barni. Papà non era di tante parole, ma sapeva esserci sempre. Poteva sembrare dal suo portamento, un po’ burbero, ma aveva sempre la battuta pronta nei momenti felici e allegri, e trovava la parola giusta, nei momenti di sconforto e difficoltà».

Lazzari, originario proprio di Vendrogno, aveva 61 anni. Venerdì aveva raggiunto l’Alpe di Camaggiore, dove aveva posteggiato l’auto nell’area di sosta sopra la chiesa d prima di incamminarsi in cerca di funghi, imboccando il sentiero verso Sant’Ulderico. Una zona che conosceva bene. A Vendrogno, inoltre, possedeva una baita all’Alpe Chiaro a cui teneva tantissimo.

Fine delle speranze

Lo aspettavano ad Alserio per l’ora di pranzo ma, non vedendolo arrivare, i familiari hanno iniziato a contattarlo telefonicamente, senza ricevere risposta. Quindi l’allarme alle forze dell’ordine e la speranza svanita nel pomeriggio, con la localizzazione del corpo e la constatazione del decesso.

«Per noi è una tragedia – prosegue commossa la figlia – Ci consola un poco il fatto che sia deceduto tra le sue amate montagne». Lazzari era molto conosciuto per essere da vent’anni direttore delle Poste di Lora. Viveva con la famiglia nella frazione di Tassera, a monte del paese.

Nel 1992, come racconta la figlia, aveva conosciuto la moglie Sonia che lavoravanei servizi telegrafici delle ferrovie. Un amore che ha dato alla luce Katia, nel 1993.

Il dolore di queste ore è lenito dal ricordo affettuoso e amorevole: «I suoi soprannomi erano Jackson e Giappo – ricorda la figlia - Tifava per la Juve e qualche volta siamo andati allo stadio. Era una buonissima forchetta. In dialetto amava chiamarmi “ratin”. Mi ha dato un amore immenso. Amava le sue montagne. Abbiamo una baita all’Alpe Chiaro, che curava come una figlia e a cui dedicava tantissime attenzioni».

Domani il funerale in Muggiasca

Al dolore Katia aggiunge anche ricordi dolci: «Cinque anni fa papà ha perso un suo caro amico, Vittorio, e pensiamo che ora si stiano facendo qualche risata». I funerali si terranno nella chiesa di Vendrogno domani alle 10.30, preceduti dal rosario alle 10. Lazzari verrà tumulato vicino ai familiari nella sua terra natia. Il sindaco Stefano Colzani esprime il cordoglio del paese alle famiglia: «Ricordo bene il matrimonio di un mese fa e ora lo choc di questa tragedia – commenta – Non possiamo che essere vicini alla famiglia».

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